Gli hacker fantasma, a scuola tutti promossi, reclusione a oltranza. Ma #andràtuttobene. Forse

Avevamo capito da un bel pezzo che una delle urgenze, quando questa storia finirà, sarà quella di riconvertire le terapie intensive in cliniche psichiatriche (oltreché in gastroenterologia). La nuova certezza è che una quota di posti letto andrà assegnata (coattamente) a buona parte della classe dirigente che sta guidando la povera Italia in mezzo a questa tempesta. Per andare dove, non s’è capito. Anche se qualche sospetto iniziamo ad avercelo.
Limitiamoci al bollettino quotidiano.

Uno. Pare ufficiale che a mandare in vacca il costosissimo sito dell’Inps nel giorno delle domande per l’indennizzo ad autonomi e partite Iva non siano stati gli hacker. Diciamo che lo avevamo intuito, ma ormai sembra una certezza acclarata. Il fatto che “hanno stati gli hacker” lo avessero solennemente proclamato il presidente del Consiglio e il presidente dell’Istituto nazionale di previdenza se lo ricorderà qualcuno? A quando le dieci domande a Conte e Tridico da parte di qualche giornale democratico?

Due. Dal ministero della Scuola è giunto l’annuncio, con tre mesi di anticipo, che quest’anno non ci saranno bocciati né rimandati. Un grande stimolo affinché i ragazzi si impegnino a studiare da casa, non c’è che dire… Su tanti aspetti questo governo dice dice e non fa, stavolta non ha capito che certe cose si fanno ma non si dicono. Speriamo solo che il team scientifico che li assiste per il contenimento della pandemia sia un po’ meglio della squadra di pedagogisti motivazionali che affianca l’ineffabile Azzolina.

Tre. Il capo della protezione civile, di fronte a un Paese al collasso economico e fra un po’ psicologico, prefigura con sconcertante leggerezza reclusioni a oltranza senza distinzioni. Unica attenuante: se i dati che usano per pianificare le riaperture sono quelli che la protezione civile diffonde ogni giorno alle 18, il lancio dei dadi sarebbe più attendibile. Ma se continuano con le parole in libertà, è già un miracolo se la reazione non sarà un’evasione di massa.
Comunque state tranquilli, #andràtuttobene e il 25 aprile potrete pure cantare Bella Ciao dal balcone.

Fonte: l’Occidentale

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