Abbiamo bisogno di piangere

Povera Maria di Magdala: il suo pianto sconsolato è il pianto di tutta l’umanità, a cui è stato rubato Dio.

Povera umanità, le hanno tolto Dio, le hanno ucciso la speranza e persino la possibilità di piangere. Le hanno rubato Dio e persino il suo cadavere: ormai non se ne parla nemmeno, è stato obliato del tutto dalla vita degli uomini.

Povera umanità, se almeno avesse il coraggio di piangere! Maria è stata grande nel suo coraggio di stare lì a piangere. Si rifiutava di tornare alla normalità, di tornare “all’inganno consueto” (Montale). Si rifiutava di archiviare la sua speranza e il suo pianto. Senza di Lui non aveva più senso niente: lei lo sapeva e non voleva fare finta di non saperlo, come facevano tutti.

Povera umanità, le hanno detto che è nata dal caso. L’hanno convinta che tutte le stelle, il cielo azzurro, le montagne, gli alberi, i fiori, l’aria pura, l’acqua fresca, i mari, i fiumi, i laghi, le colline, le valli, le pianure, i frutti, i fiori, le rondini, i colori, la luce, le nubi bianche, le nevi immacolate, i giorni e le notti … tutto, tutto, era nato da un caos che non ne sapeva nulla. Non sapeva nulla, ma guarda un pò ha fatto l’intelligenza, la conoscenza, la scienza, la coscienza, la ragione, le idee …

Povera umanità, l’hanno convinta che l’uomo e la donna, con la loro bellezza, la loro intelligenza, la loro volontà, il loro amore, il loro desiderio di verità e di infinito, non sono altro che un paio di scimmioni autodidatti.

Povera umanità, le hanno detto che tutto è destinato alla morte: la morte di ciascuno e la morte del tutto, eterna e senza speranza. Le hanno detto che la sua fede in Dio era solo una illusione, una droga, una invenzione dei preti, una malattia della mente.

Povera umanità, se avesse almeno il coraggio di piangere! Ma no, le hanno detto che deve essere contenta, che deve essere finalmente felice di non avere più l’idea di Dio tra i piedi e di essere libera di decidere tutto da sè, anche il bene e il male, senza più dipendere da uno che le comanda. Le hanno detto che finalmente è libera e padrona di se stessa. Le hanno detto che il suo potere è assoluto.

Ma libera di che? Di non avere più un Padre? Di non avere più nemmeno un’anima? Di essere solo uno scherzo della materia cieca? Di essere malvagia? Di non essere più un ‘io’, ma un grumo di cellule? Di essere un fremito inutile, destinato alla morte eterna?

E’ libertà questa? A chi vogliono darla a bere? Qua nessuno è fesso, dicono i napoletani, e fanno bene.

Povera umanità, se almeno avessi il coraggio di piangere! Allora sentiresti la voce amata: “Donna, perchè piangi? Chi cerchi?”.

Chi cerchi? Chi cerchi? Chi cerchi? Cerchi l’Infinito, la vita, la verità, l’amore? O cerchi il finito, il tuo potere, la tua autodistruzione, la tua morte?

Chi cerchi, umanità? Non cerchi almeno te stessa, la tua anima, il tuo spirito, il tuo cuore, la tua felicità, il tuo desiderio? O cerchi di negare te stessa, di considerarti come un cane e meno del tuo cane, al quale dai oggi un valore immenso?

Povera umanità, ti hanno rubato Dio e tu nemmeno lo piangi. Piangi solo se ti viene a mancare la tua salute o il tuo comfort o la tua vita su misura. Povera disgraziata, ti credi la migliore fra tutte le generazioni, mentre sei la più sventurata, la più meschina e la più crudele: perchè non provi compassione ne per il Dio che hai perduto ne per i tuoi figli che uccidi a milioni prima della nascita per proclamare le tue ideologie, la tua libertà e i tuoi diritti.

Quando, quando, quando imparerai a piangere?

Ma Maria Maddalena ci insegna ancora una cosa. Lei è stata la grande peccatrice, posseduta da sette demoni. Una prostituta d’alto rango, probabilmente. Eppure è diventata una grande santa. L’unica ad essere lì, davanti al sepolcro, a piangere, ad amare, a non volere false consolazioni. L’unica a gridare al mondo che senza Cristo tutto era perduto. Più grande di tutti gli Apostoli.

Allora anche la nostra povera umanità, che ha toccato ogni fondo possibile e immaginabile, che si è prostituita ad ogni pretendente, che ha rifiutato la sua storia e la sua fede, che ha creduto a tutte le ideologie del sedicente progresso, che ha accettato la scuola dell’odio, che è la più sventurata tra tutte le generazioni, può diventare una grande santa. Sì, può accadere anche per lei il miracolo. Forse è questo il preludio drammatico ad una epoca nuova di fede e di amore.

Dio vuole questo. E’ certo. Vuole questo grande miracolo. Basterebbe solo piangere per ottenerlo.

Pietro Robol

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Autore: Libertà e Persona

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