Super ex: dopo Stalin, c’è sempre un Chruščëv. Sarà Tagle?

di Marco Tosatti.

Era il 14 aprile e il cardinal Tagle lanciava l’allarme riguardo a “cordate sperando in qualcosa che solo lo Spirito Santo invece può decidere”. Si riferiva, il porporato, a presunte manovre in vista di un futuro conclave. Leggendo questo grido “disperato” pensai subito che la prima gallina che canta ha fatto l’uovo. Erano già noti, infatti, i termini della questione: Bergoglio ha stufato tutti, da un pezzo; Tagle era indicato da molti come l’erede designato da Bergoglio stesso. E guarda un po’, il Tagle lancia l’allarme riguardo ad altri, che aspirerebbero a sostituire Francesco e… lui stesso! La domanda è questa: c’è davvero una mafia di san Gallo al contrario in azione?

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Carissimi Stilumcuriali, Super Ex (Ex di Movimento per la Vita, Ex di Avvenire e di altra cattolicità varia, ma ancora, sorprendentemente, cattolico, contro venti e maree) ci ha inviato una riflessione come sempre brillante e tagliente sulla situazione della Chiesa attuale. Buona lettura.

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Pensieri sparsi sulla defenestrazione di Filoni e l’ascesa di Tagle

Era il 14 aprile e il cardinal Tagle lanciava l’allarme riguardo a “cordate sperando in qualcosa che solo lo Spirito Santo invece può decidere”. Si riferiva, il porporato, a presunte manovre in vista di un futuro conclave. Leggendo questo grido “disperato” pensai subito che la prima gallina che canta ha fatto l’uovo. Erano già noti, infatti, i termini della questione: Bergoglio ha stufato tutti, da un pezzo; Tagle era indicato da molti come l’erede designato da Bergoglio stesso.

E guarda un po’, il Tagle lancia l’allarme riguardo ad altri, che aspirerebbero a sostituire Francesco e… lui stesso!

La domanda è questa: c’è davvero una mafia di san Gallo al contrario in azione? La risposta è no: è sempre la mafia di san Gallo, con nuovi soggetti e vecchie idee, a lavorare per il post Bergoglio così come lavorò per il post Giovanni Paolo II, inutilmente, e per il post Benedetto, con successo.

Tagle, come dimostra la recente nomina, ne è il candidato ideale.

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Perché Tagle? E’ molto semplice: la rivoluzione, si sa, fa sempre tre passi avanti e uno indietro. Dopo Robespierre, ghigliottina e Terrore, venne il Direttorio. Dopo Stalin, Nikita Chruščëv.

Era il 1956, Stalin era morto da 3 anni, e il suo successore, Chruščëv appunto, denunciò lo stalinismo, all’ombra del quale era cresciuto e prosperato, e il “culto della personalità”. Aveva compreso che o il comunismo o si moderava, o sarebbe finito, travolto dai suoi stessi orrori ed orrori.

Nella Chiesa oggi accade lo stesso: la ghigliottina di Bergoglio ha misericordiato troppe persone (Filoni è solo l’ultimo di una serie infinita); come Stalin, con le purghe, divenne il massimo sterminatore di comunisti, così Bergoglio è stato il più solerte persecutore di prelati e laici cattolici fedeli al Vangelo…Ora il clima è diventato insostenibile. Ora il “culto della personalità”, costruito con la complicità dei giornali nemici della Chiesa, ha perso ogni credibilità: nessuno crede più al papa riformatore, al nuovo san Franceso, ed è dunque l’ora di voltare pagina prima che sia troppo tardi.

Occorre, per arginare l’emorragia di fedeli, di credibilità e di denari, un altro Chruščëv: continuità, purtroppo, nell’eterodossia; ma discontinuità nei modi. Tagle è perfetto per la bisogna: non è uomo impulsivo, vendicativo, irascibile, come Bergoglio; non è neppure così rozzo e così teologicamente impreparato.

Potrebbe essere l’uomo giusto per la destalinizzazione guidata. A differenza di tanti altri pupilli di Bergoglio, da Cupich a Farrell, non ha neppure scandali economici o sessuali che gli gravano sulla testa. E’ l’uomo adatto, insomma, a ricucire una parte delle lacerazioni umane prodotte da questo sciagurato pontificato… insieme a Matteo Maria Zuppi…

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L’ultimo pensierino è al papa re, Pio IX. Il pontefice di Senigallia, una volta eletto, nel 1848, concesse un’amnistia per i prigionieri politici, come era uso da tempo. Probabilmente anche Tagle, che è furbo, ha intenzione di fare altrettanto. Potrebbe iniziare ridando libertà ad un ordine, i Francescani dell’Immacolata, che proprio nelle sue Filippine hanno tante vocazioni ed hanno operato tante cose buone. In generale potrebbe dedicare i primi 100 giorni alla “misericordia”, quella vera, sanando le tante ferite di chi ama davvero la Chiesa, ma in questi tempi la ha sentita più matrigna che madre.

Ma se il futuro papa non fosse Tagle? E se lo Spirito Santo volesse davvero soffiare con forza, scompaginando i disegni di Bergy e la cordata che lo sostiene?

Da cattolico, non lo escluderei: sia perché chi entra papa in conclave, esce cardinale, sia perché adoro pur sempre il Dio che sembrava morto, e, dopo tre giorni, è risorto.

Ho come il sospetto che la storia si stia ripetendo: anche la Chiesa, corpo mistico di Cristo, sembra defunta e sepolta… è quindi vicino il tempo della sua Risurrezione.

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