Nilde Iotti al di là della mitologia

Il professor Francesco Agnoli ha dedicato una paginata su la Verità del 3 dicembre su Nilde Iotti, intitolata Gli omissis nella santificazione della Iotti, e ha dedicato alla Iotti e alle donne comuniste alcune pagine del suo Donne che hanno fatto la storia, in uscita a marzo per Gondolin. Lo abbiamo intervistato per capirne qualcosa di più.

Agnoli, perchè questo articolo?

Proprio perchè certe santificazioni sono strumentali, oltre che fasulle. Rai 1 celebrerà in questi giorni la Iotti, a 20 anni dalla sua morte, presentandola come un’ “eroina”, espressione di “una classe politica degna di stima e rispetto la cui competenza, a differenza di oggi, non era messa in dubbio. Una classe politica dotata di profondo senso etico dello Stato e abituata a considerare la propria missione altissima, irreversibile. Abbiamo bisogno di modelli così». In questa definizione retorica e pomposa non c’è nulla di vero.

Perchè?

Anzitutto perchè qualcuno dimentica che la Iotti è stata la compagna di Palmiro Togliatti, un uomo che propugnò sempre il comunismo sovietico, arrivando a giustificare qualsiasi crimine, persino il patto tra Stalin e Hitler che nel 1939 scatenò la II guerra mondiale. Togliatti scrisse ai compagni comunisti sconvolti per la notizia, che occorreva obbedire a Mosca, perchè Mosca non sbaglia mai! Anche la Iotti conobbe Stalin, e non prese mai le distanze da quel feroce dittatore che il giornale del suo partito, l’Unità, salutava, nel 1953, con un sottotitolo in prima che recitava così: “Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione per il progresso dell’umanità“. Ricordo anche che la Iotti ebbe a dichiarare il suo orgoglio per aver brindato con un Lambrusco d’annata, insieme a  Togliatti, nel 1956, quando i carri armati sovietici entrarono a Budapest. E’ questa la classe politica  di cui dovremmo sentire nostalgia?

Però lei parla anche di molto altro… Certamente quello che mi urta di più è il tentativo di far credere che il partito comunista valorizzasse le donne. Si tratta di propaganda pura. Pochi sanno che per lo più i partiti di sinistra furono quelli che fino ad una certa data ostacolarono il voto alle donne, perchè le ritenevano “cattoliche”, “conservatrici” ecc. La stessa Rosa Luxenburg spiegava che le donne sono il peggio della reazione e della conservazione, dai tempi delle donne che si opponevano ai giacobini… Il Partito comunista italiano in buona parte finse di valorizzare le donne perchè dopo l’introduzione del suffragio femminile bisognava strapparle alla Democrazia cristiana (il cui padre nobile, don Luigi Sturzo, aveva posto il suffragio femminile tra gli obiettivi del PPI già alla fondazione, nel 1919).

Ci spiega meglio? E’ semplice: la Iotti venne eletta nella Costituente anche perchè era una delle poche militanti laureate. Questo nonostante si fosse iscritta al partito Fascista (cosa che viene spesso nascosta) nel 1942, e nonostante la sua partecipazione alla Resistenza fosse stata tardiva e marginale. Il suo curriculum impallidisce in confronto a quello di Rita Montagnana, la moglie di Palmiro Togliatti…

Chi era la Montagnana?

Era una socialista storica, presente già alla fondazione del Partito Comunista del 1921, che aveva attraversato il ventennio sempre in battaglia. Eletta anche lei alla Costituente, e non perchè moglie del capo, fu in breve messa da parte dal cinico Togliatti. Il quale, saltabeccando tra una donna e l’altra, si era infine invaghito, proprio durante i lavori della Costituente, della Iotti: ben più giovane della Montagnana, e anche di lui (Nilde aveva 27 anni meno di Palmiro).

per finire l’intervista https://loccidentale.it/intervista-a-francesco-agnoli-vi-spiego-perche-nilde-iotti-non-e-uneroina/

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Autore: Libertà e Persona

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