Ricordiamo.
Anche nel 1989 la rivolta partì dall’Ungheria.
In agosto gli Ungheresi tagliarono i reticolati al confine con l’Austria.
A quel punto incominciò il flusso di fuoriuscita dalla gabbia del Patto di Varsavia.
Ungheresi si riversarono in Austria.
Tedeschi dell’Est si mossero verso l’Ungheria per poi raggiungere l’Austria.
Anche ambasciate della Germania Ovest di Budapest e Praga furono inondate da profughi che bussavano alle porte per ottenere rifugio.
La capacità di reazione del blocco comunista era ormai minimale.
Il sistema aveva fallito, anche in quelle parti come la Germania Orientale dove si erano mantenuti alcuni standard organizzativi.
Da quando il muro di Berlino la cui dicitura ufficiale era “barriera di protezione antifascista” tanti tedeschi dell’Est avevano rischiato la vita per scavalcarlo.
Nessun europeo dell’Ovest (a partire da quelli che si proclamavano comunisti) l’aveva scavalcato per andare a Est.
Il 9 novembre vinsero i principi di nazionalità e libertà: “Wir sind ein Volk” era scritto sui cartelli dei tedeschi. Idee che mossero il mondo.
dalla pagina facebook di Alfonso Piscitelli