Da ACTUALL, quotidiano spagnolo di informazione online – 15 novembre 2019
In Spagna l’egemonia socialista è il problema numero uno, perché è la causa principale dello smembramento dello Stato. Il comunismo non è altro che una versione estrema del socialismo. Dal punto di vista del sostegno ideologico non c’è una sostanziale differenza fra i due.
Di Silvino Lantero Vallina
La triplice crisi politica, morale e della nazione che viviamo attualmente in Spagna ha a che fare con gli errori dell’ideologia socialista. Sfortunatamente questa ideologia ha un profondo radicamento culturale, e quindi politico, in ampi strati sociali. Molte persone, di fronte ai problemi, reclamano soluzioni socialiste che ci impoveriscono: più spesa pubblica, tutto il potere ai politici, iper-regolazione, monetarismo e misure fiscali confiscatorie, meno imprese private e più intervento pubblico.
Fa impressione in Occidente la presenza di posizioni quasi sovietiche, che possiamo notare chiaramente nella scuola e nei mezzi di comunicazione al servizio della propaganda governativa e dei partiti politici di ideologia marxista e di genere o del femminismo distruttivo di terza o quarta generazione.
Per questo l’egemonia socialista è il problema numero uno in Spagna, perché è la causa principale dello smembramento dello Stato, della bassa azione imprenditoriale e del deterioramento morale che si manifesta con l’aborto e con la corruzione dei giovani. È giusto far notare come quelli che credono di essere i rappresentanti dei principi liberali hanno fallito nella loro azione governativa in una parte importante del progetto socialista nell’ambito dell’economia, della stampa e della scuola.
Metto in evidenza qui sotto le 10 ragioni per cui una società sensata dovrebbe rigettare il socialismo.
- Il socialismo e il comunismo fanno parte della stessa ideologia.
Il comunismo non è che una forma estrema del socialismo. Dal punto di vista del sostegno ideologico non ci sono sostanziali differenze fra i due. Infatti il comunismo dell’Unione Sovietica definiva sé stesso come “Unione di Repubbliche Socialiste Sovietiche” (1922-1991). Ci sono ancora nazioni come Cuba, Cina, Corea del Nord e Venezuela che si definiscono socialiste.
- Il socialismo è contro la libertà e la natura umana.
Il socialismo è anti naturale. Distrugge l’iniziativa personale, la collaborazione e il dono di sé, che rimpiazza con un assoluto o alto grado di controllo dello Stato. Tende sempre al totalitarismo, alla distruzione della libertà, all’arbitrarietà e alla repressione. Attraverso i processi politici il socialismo crea sempre ingiustizie, perché trasferisce le responsabilità degli individui e delle famiglie ai governanti.
- Il socialismo viola la proprietà privata.
La redistribuzione socialista consiste nel trasferire il denaro dalle classi medie e basse ai politici e agli amministratori governativi. Lo fa direttamente attraverso le espropriazioni, come ha fatto Castro a Cuba, o con tassazioni confiscatorie come succede attualmente nel nostro paese. Si utilizza il fisco, non come mezzo a favore del bene comune, ma come mezzo di espropriazione. La abolizione della proprietà privata è uno dei punti forti della tradizione socialista che già figurava come uno degli obbiettivi prioritari del “Manifesto comunista” del 1848.
- Il socialismo si oppone al matrimonio e alla famiglia.
Rigetta il matrimonio come unione tra un uomo e una donna, che abbia per base la fedeltà e l’indissolubilità. Marx e Engels lo considerano inoltre come “istituzione che sostiene la proprietà privata.
“La programmazione di diverse modalità di persecuzione religiosa è stata ed è una delle identità più forti del socialismo”
- Il socialismo si oppone ai diritti all’educazione dei genitori.
Il Socialismo afferma che compete allo Stato e alla società civile, non ai genitori, il compito di controllare l’istruzione e l’educazione. Preconizzano che fin dal momento della nascita lo Stato deve farsi carico della totalità dei bambini. E deve stabilire, non solo i contenuti accademici o il civismo, ma anche tutto ciò che ha a che fare con la coscienza morale. In Spagna questa dottrina del monopolio statale si è imposta come una nuova dittatura attraverso la partitocrazia e lo stato delle autonomie.
- Il socialismo si basa sull’invidia e sul risentimento.
Vuole imporre una uguaglianza radicale, non l’equità, che è impossibile. Con questo atteggiamento si distruggono molte possibilità imprenditoriali, accademiche, di investigazione e di creazione di posti di lavoro.
- Il socialismo si prende gioco e disprezza la religione.
Il credere in Dio, la preoccupazione per la trascendenza, il senso della vita e l’anima, per il socialismo sono solo illusioni. Bisogna emarginarle, esiliarle. Per questo il mettere in atto tutta una serie di modalità di persecuzioni religiose è stata ed è una delle identità più forti del socialismo di ieri e di oggi. Con esse i socialismi hanno contribuito e contribuiscono in modo notevole alla disintegrazione dell’etica e alla decadenza delle società europee.
- Il socialismo promuove il relativismo.
Per il socialismo non ci sono né verità rivelate, né modelli di condotta stabili per gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Tutto si evolve: ciò che è giusto, così come ciò che è falso, il bene e il male. Non ci sono, pertanto, ambiti, né privati, né pubblici, né per la legge naturale o per i Dieci Comandamenti. Come sappiamo, il femminismo socialista sottoscrive la barbarie dell’ideologia di genere e invade la vita privata, familiare e personale.
- Il socialismo ostacola la libera economia.
Le colonne della prosperità, quali la libertà di offerta e di domanda, il commercio, la proprietà e l’azione imprenditoriale, lo sforzo e il rischio, minor tassazione, eccetera, non si sviluppano in modo adeguato dove domina la mentalità socialista.
- Il socialismo si prende gioco della patria e della nazione
Poiché tutto è relativo, al socialismo non importa il fatto che venga distrutta una nazione storica come la nostra cara Spagna.
Traduzione di Forti Claudio