Il dibattito sugli indigeni dell’Amazzonia è assai interessante: c’è ancora qualcuno che crede nel mito del “buon selvaggio” che fu di Rousseau e Diderot. Un mito connesso con le utopie che lo precedettero e con le ideologie politiche immanentistiche successive: esiste da qualche parte, o esisterà, su questa terra, un ‘umanità naturalmente buona. Senza tendenze al male.
Io credo invece che l’ uomo perfettamente buono, qui su questa terra, non esista.
C’è un dogma, quello del peccato originale, che me lo insegna, e la storia conferma.
Gli indigeni dell’Amazzonia e delle civiltà pre-colombiane erano e sono un po ‘ buoni e un po’ cattivi, come gli europei che giunsero in America. Quest’ultimi, però, avevano avuto Cristo: per questo, conservando ogni umana tendenza al male, condannavano infanticidio, poligamia, sacrifici umani… tutte cose che invece caratterizzavano le società pre- colombiane!
Società che raggiungevano un livello di crudeltà incredibile, testimoniato oggi da innumerevoli fonti, soprattutto archeologiche (vedi per es.: http://www.nationalgeographic.it/…/i_resti_di_140_bambin…/1/ ; http://www.nationalgeographic.it/…/news/maya_oro_e_sangue-…/ ; http://www.nationalgeographic.it/…/f…/mummie_inca-1761412/1/ ).
Per esempio la tanto celebrata Madre Terra chiedeva di continuo sangue umano. Portava una collana con teschi umani, cuori e mani mozzate. Così molte altre dee dell’Olimpo azteco e maya.
Per questo la Virgen de Guadalupe, una Madonna india, attrasse in maniera incredibile gli indigeni. Era la madre misericordiosa di un Dio che non chiedeva sacrifici umani, ma che donava se stesso in sacrificio agli uomini.
Mi stupisce parecchio non sentir dire nulla, al sinodo pan amazzonico, nè sulla Madre Terra pagana, nè sulla Virgen morena.
Così addolora apprendere quanto scrive il vaticanista Sandro Magister: http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/…/anche-…/