Franco, come una minestra riscaldata, viene strumentalizzato dal guerracivilismo di sinistra

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Da ACTUALL , quotidiano spagnolo di informazione online – 6 maggio 2019

Raffigurazione della battaglia contro i francesi, del 2 maggio 1808”, di Francisco Goya”.

Se una televisione pubblica di un’ autonomia guidata dal PP (Partito Popolare), fa sua la sciocchezza del guerracivilismo, significa che la destra è passata armi e bagagli al marxismo culturale. Questa tendenza è stata talmente interiorizzata che persino una televisione pubblica controllata dalla destra si fa eco di un delirio ideologico.

Di Alfonso Basallo

Frase per la storia. Una giornalista di Telemadrid, in una trasmissione in cui venivano rievocati gli Atti del Due Maggio, ha affermato che “Nel 1808 il popolo di Madrid non si sollevò contro Napoleone, ma contro Franco. Non andiamo ad indagare se si è trattato o no di un lapsus (anche i francesi sono gli antichi “franchi”), o nella professionalità della veterana giornalista che – si è confusa? – sbagliando secolo, guerra e persino parte (visto che una parte del popolo spagnolo si sollevò, non contro Franco, ma con Franco e contro la Repubblica). Non è questa la questione.

La questione è che il guerracivilismo è stato talmente interiorizzato, specialmente attraverso la legge di “Memoria Storica” voluta da Zapatero, poi corretta e resa più efficace da Pedro Sánchez con la sua crociata contro la Valle de los caidos, (Il grandioso monumento in onore di tutti i caduti fatto costruire dal generale Franco. Ndt). Per cui persino una televisione pubblica controllata dalla destra si fa influenzare da questo delirio, usando le fake news. Sia o non sia involontaria, quella frase ha molto del complesso freudiano.

Il complesso endemico di una destra che ha fatto suo l’aggancio della Memoria Storica voluto dal PSOE, per abbattere il legame di concordia voluto nella Transizione, con leggi che nessuno aveva voluto, che hanno diviso la società e avvelenato la convivenza degli spagnoli.

(Come possiamo notare, il fenomeno non è solo della Spagna – dove dal 1936 al 1939 fu combattuta una terribile guerra civile -, ma anche dell’Italia. Ecco, questa anteprima della Seconda Guerra Mondiale, provocata dai “Rojos” che volevano costituire a forza in Spagna una Repubblica comunista, fu attuata anche in Italia dove, dopo la caduta del regime fascista si diede inizio a una guerra civile per sostituire il passato regime con una dittatura comunista. Anche qui non mancarono le vittime, fra cui molti sacerdoti. Anche in questo caso la memoria storica è tutta sbilanciata a favore dei vincitori. Tanto che la retorica solo antifascista e partigiana monocolore delle recenti celebrazioni del 25 aprile, lo dimostra abbondantemente. Ndt).

La legge di Memoria Storica non è altro che il punto di arrivo di una strategia più ampia della sinistra per poter vincere la battaglia culturale e imporre i suoi dogmi. Il depistaggio del Due Maggio è molto più di un aneddoto perché rivela quanto efficacia possono avere, nel narcotizzare una società, i meccanismi di ingegneria sociale.

Ora, con Sánchez al potere, le cose non andranno meglio. Quando la Spagna si confronta coi problemi reali – come quelli della nuova crisi, o dell’inverno demografico -, l’emulo di Zapatero persiste nel suo gioco favorito, e annuncia di volere un piano di esumazione nelle comunità autonome, e imporre nelle scuole e nei libri di testo il suo Catechismo sulla Memoria Storica. I docenti saranno obbligati a spiegare la sua versione storica sulla Guerra Civile e sulla Repubblica, allo stesso modo che nell’antico regime veniva richiesto ai professori di insegnare continuamente agli alunni la Formazione dello Spirito Nazionale, (FEN)

Già ora si esige che i docenti accolgano i principi fondamentali del dogma di genere – che include l’indottrinamento sessuale dei minori, calpestando la patria potestà -, e lo stesso Sánchez sta insinuando che VOX si dovrebbe sottoporre alla legge, invocando la Legge sui partiti, perché si ostina a condannare l’ideologia di genere. La stessa legge sui partiti che egli invece non applica contro le formazioni golpiste. Non dobbiamo poi dimenticare l’eutanasia o il laicismo, un classico del zapaterismo, che il PSOE e Podemos cercheranno senza dubbio di rispolverare nella loro offensiva sulla proprietà dei luoghi di culto cattolici.

Ora avanzo delle possibili obiezioni di qualche commentatore puntiglioso: se nelle elezioni del 28 aprile la destra non si fosse divisa, siamo sicuri che non patiremmo le stesse conseguenze? Siamo sicuri? Qualcuno crede veramente che il PP sia un ariete contro il marxismo culturale? Qualcuno crede per davvero che si stia opponendo al guerracivilismo, all’ideologia di genere o all’indottrinamento dei nostri figli nelle aule?

Poteva farlo quando godeva di una maggioranza assoluta, dopo la vittoria di Rajoy su Zapatero nel 2011, quando non mosse un dito per cambiare la legge di Memoria Storica, non adempì alla sua promessa di derogare la legge sull’aborto, di Aido, e non solo non si smarcò dai dogmi dell’ideologia di genere, ma li propose come modello in un documento con titolo Abbracciare la diversità, auspicato dal Ministero della Sanità nel 2015, che sosteneva che, “di fronte agli argomenti di coloro che sostenevano che l’omosessualità è una cosa naturale, i fatti mostrano che è la diversità sessuale ad essere secondo natura”.

In diverse comunità governate dal PP (come Madrid e Murcia), questa ideologia è imposta anche con delle multe, e permette una caccia alle streghe come quella recentemente lanciata dalle lobby LGBT contro il vescovo di Alcalá, Reig Pla, accusato di omofobia.

Non sappiamo che cosa rimarrà di questo viaggio al centro dello spettro politico di un PP con forti dubbi esistenziali dopo la forte sconfitta nelle urne, ma abbiamo il timore che finirà col mimetizzarsi ancor più con il PSOE. Questo offre certamente una opportunità d’oro a VOX di occupare lo spazio della destra, tra Rajoy, Feijoo e altri, che l’hanno completamente sguarnito e smantellato.

(E poi dai soliti “intelligentoni”, dall’élite economico-cultural-finanziaria, dai grandi giornali e dai media main stream, giungono i rimproveri contro i popoli che non vogliono seguire la loro “via di salvezza”, definendoli populisti, cioè fascisti! E questo, naturalmente, in nome della libertà. Insomma, se certa Chiesa non è più dogmatica, per paura di erigere muri, ecco che “la nuova religione umanitaria” ci impone i suoi. Fortunatamente molti hanno capito l’inganno! Comunico che le parti sottolineate, nell’originale sono dei link. Ndt).

Fonte: https://www.actuall.com/criterio/medios/franco-hasta-en-la-sopa-el-anzuelo-guerracivilista-de-la-izquierda/

Traduzione di Claudio Forti

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