Viva le chiusure domenicali

A domenica si vada a Messa, non a lavorare. D’accordo, non arrivano all’invito in chiesa, ma le cinque proposte del Governo per disciplinare le aperture, meglio le chiusure dei negozi la domenica e nei giorni festivi vanno comunque nella giusta direzione. Ne ero già persuaso di mio, per via del terzo comandamento, ma me ne sono convinto del tutto per via della vacuità degli argomenti di chi vi si oppone. Ho infatti letto che chiudere i negozi sarebbe un regalo ad Amazon, come se gli acquisti on line già non prosperassero, e non fosse comunque più comodo aspettare il lunedì; ho letto che, se anche si ripristina la chiusura domenicale, qualcuno comunque lavora, come se fosse giusto far diventare la saltuaria pena di alcuni la puntuale pena di molti; ho pure letto che così il Governo toglie la libertà di acquistare, ma la libertà di acquistare che diavolo è, perdiana, rispetto al piacere di stare in famiglia, coi nonni o con gli amici «tutti insieme, abitanti delle città o delle campagne», come sottolineava già san Giustino, che non era più idealista ma solo meno idiota di certi di oggi. Ebbene, ho letto tutte queste scemenze e, confesso, ho faticato. Fortuna che domani è domenica.

Giuliano Guzzo

 

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