Novara Gay Pride, il sindaco leghista nega patrocinio: «Inutile sfilata, accentua solo le battute da caserma»

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di Floriana Rullo.

Il sindaco Canelli non cede nonostante le polemiche: «Il Gay Pride è una manifestazione folkoristica, che non serve a rilanciare il tema della tutela dei diritti perché, al contrario, accentua le battute da caserma». E conferma l’intenzione di non concedere il patrocinio

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TORINO – Il Comune di Novara dice no al patrocinio del gay pride, la manifestazione per l’orgoglio omosessuale in programma sabato 26 maggio in città. La decisione ufficiale, con tanto di rigetto, è arrivata agli organizzatori ieri sera, mercoledì, con un messaggio di posta elettronica certificata. «Il comune non darà il patrocinio la collaborazione economica e organizzativa richiesti, ritenendola una manifestazione di tipo simbolico-folkloristico che non può apportare il giusto contributo alla crescita per affrontare problemi sull’argomento – dice il sindaco Alessandro Canelli-. È un’inutile ostentazione. So che ci saranno polemiche, ma sono convinto che non serva patrocinare eventi come questo». Una notizia che già da giorni era nell’aria. Tanto che la consigliera Pd Sara Paladini, che martedì aveva chiesto spiegazioni al sindaco prima dell’ufficializzazione della decisione. Così dopo il caso dei migranti senza la piscina per il corso di nuoto, ora Novara torna ad essere nell’occhio del ciclone e viene nuovamente definito contro le minoranze dall’opposizione.

Il primo Pride di Novara

Quello di Novara sarà la prima volta di un gay pride. L’evento è stato organizzato dall’associazione NovarArcobaleno con Sermais e Amnesty International, e hanno già ottenuto il patrocinio della Regione e della Provincia, della Fondazione Comunità Novarese e l’adesione di 33 tra associazioni e partiti. Ma, a quanto pare, non avrà invece quello del Comune.

«Il sindaco Canelli, che appena eletto si è affannato a dichiarare urbi et orbi che sarebbe stato il sindaco di tutti, alla prova dei fatti si dimostra essere prevedibile e scontato nel ruolo di moralizzatore – sostiene il Pd di Novara in una nota -: mentre la Regione Piemonte e la Provincia di Novara hanno dato il patrocinio e sosterranno l’iniziativa, il Comune di Novara sarà assente dando prova di non rappresentare realmente tutti i novaresi. Il Pd della Provincia di Novara non solo ha aderito al Pride – conclude la nota – ma sfilerà insieme ai tanti che parteciperanno alla giornata di festa per riaffermare che i diritti, l’autodeterminazione e la non discriminazione vinceranno sempre contro i pregiudizi e il finto moralismo».

Linea dura anche contro i migranti: negata la piscina

Il mese scorso un’altra iniziativa dell’amministrazione leghista di Novara ha fatto molto discutere: venne negato l’ingresso in piscina ai migranti del corso di nuoto. il capogruppo del Carroccio disse: «Dovrebbero avere altre priorità».

Il sindaco non cede

Ma Canelli non cede nonostante le polemiche: «Il Gay Pride è una manifestazione folkoristica, che non serve a rilanciare il tema della tutela dei diritti perché, al contrario, accentua le battute da caserma» ribadisce il sindaco. E conferma l’intenzione di non concedere il patrocinio dell’amministrazione comunale alla manifestazione in programma il 26 maggio. «Tutti hanno il diritto di manifestare, e infatti lo faranno liberamente; allo stesso modo, però, l’amministrazione comunale ha il diritto di non sposare una causa che non condivide», spiega respingendo l’accusa di essere «omofobo». «Era scontato che la decisione dell’amministrazione comunale di Novara avrebbe suscitato la reazione della sinistra e dei soliti radical-chic», sostiene il senatore Gaetano Nastri di Fratelli d’Italia, che «appoggia in pieno – spiega – la scelta del sindaco Canelli. Il nostro partito difende la famiglia tradizionale. Il Gay Pride rappresenta, a nostro giudizio, la spettacolarizzazione di un modo di essere. È quindi legittimo essere contro questa spettacolarizzazione, senza dover essere tacciati di omofobia».

Fonte: Corriere della Sera

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