“Il rischio di iniziative come quella che si voleva inscenare all’ex Arsenale
– spiega Comencini – è quello di scivolare nello stesso errore che avrebbe portato a sostituire mamme e papà con genitore 1 e genitore 2. Sarebbe la fine delle identità, la completa spersonalizzazione dei rapporti familiari. L’Amministrazione ha dimostrato, nei fatti, di essere argine e scudo a queste derive e siamo certi che continuerà ad essere presidio anche in futuro per affermare, con forza e chiarezza, che a Verona, e ancor più negli edifici di proprietà del Comune, non c’è posto per chi mette in dubbio il valore essenziale della famiglia. Una battaglia di civiltà che nella città di Romeo e Giulietta assume un valore simbolico ancor più grande e ancor più forte”.
Qualcosa di analogo accade in molti altri comuni amministrati da centro destra e Lega: