Il prestigio internazionale del maggiordomo Gentiloni

gentiloni

di Lodovico Festa.

Paolo Gentiloni si fa fregare ogni volta che incontra Emmanuel Macron (dalla Libia all’Egitto, dalla Difesa comune europea alla Fincantieri e così via), va a Berlino e Angela Merkel gli chiede di tornare una settimana dopo perché è impegnata, riceve Recep Tayyip Erdogan con tutti gli onori e quest’ultimo sequestra una nave dell’Eni, gli bocciano Pier Carlo Padoan come presidente dell’Ecofin, la Whirpool ci tratta come dei poveracci senza peso politico, i franco-tedeschi ci imbrogliano sull’Ema per favorire i ben più importanti olandesi

******************

Il prestigio internazionale di Gentiloni è del tipo di quello che Jeeves aveva presso Bertram Wooster. L’ipotesi di un nuovo incarico ha chance solo se il Pd andrà bene alle urne e se davvero conquisterà la posizione di primo gruppo parlamentare. In quel caso potrà chiedere la casella per Palazzo Chigi in uno schema di larghe intese e Gentiloni è uno dei nomi più spendibili”. Lina Palmerini, da quella ottima notista politica che è, registra sul Sole 24 ore del 22 febbraio le manovre in atto nei palazzi del declinante potere romano, poco interessati al voto degli italiani e già impegnati sul come manipolarlo.

Però sulla spendibilità del nome Gentiloni ho sentito diversi argomenti strampalati, e tra i più ridicoli c’è quello sul suo prestigio internazionale. Che il nostro presidente del Consiglio sia una persona cortese e quindi brilli in contrasto con quel teppista di Matteo Renzi, è vero. Però la stima globale verso il nostro attuale premier è come il plauso che il giovane nobile evanescente, inventato da P.G. Whodehouse, Bertie Wooster, riservava al suo maggiordomo Jeeves.

Paolo Gentiloni si fa fregare ogni volta che incontra Emmanuel Macron (dalla Libia all’Egitto, dalla Difesa comune europea alla Fincantieri e così via), va a Berlino e Angela Merkel gli chiede di tornare una settimana dopo perché è impegnata, riceve Recep Tayyip Erdogan con tutti gli onori e quest’ultimo sequestra una nave dell’Eni (nel sostanziale silenzio dell’Unione europea con Federica Mogherini naturalmente in testa), gli bocciano Pier Carlo Padoan come presidente dell’Ecofin, la Whirpool ci tratta come dei poveracci senza peso politico, i franco-tedeschi ci imbrogliano sull’Ema per favorire i ben più importanti olandesi, nominano uno spagnolo vice della Bce senza dirci niente per preparare l’arrivo di un tedesco al posto di Mario Draghi, infine un ebbro Jean-Claude Juncker si permette di impazzare sulla nostra Borsa senza curarsi della nostra economia.

Certo il plauso c’è: per il fatto che sia perfetti maggiordomi (lacché si diceva un tempo) di qualsiasi influenza e potere internazionale. Peraltro, chi si accontenta, gode.

Fonte: l’Occidentale

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

diciannove − 9 =