Alle elezioni politiche del 4 marzo riflettendo sul darwinismo

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Da sempre più parti si inizia a dire che il darwinismo ha più a che vedere con la politica e l’economia che con le scienze naturali. Con questo articolo pubblicato su La Verità l’economista Ettore Gotti Tedeschi fornisce un contributo qualificato e apre la nuova fase prevista e dichiarata su Critica Scientifica. 

Era stato dichiarato in un articolo pubblicato su CS il 14 novembre scorso:

Il passaggio dell’azione di CS, e mia personale, dal solo ambito scientifico ad uno più ampiamente culturale, da un livello di nicchia a quello di tema di larga diffusione e consapevolezza, è reso evidente dall’intervista fiume condotta su Byoblu da Claudio Messora e che ha ottenuto una diffusione così ampia da togliere ogni dubbio sul fatto che l’argomento stia emergendo nella sua vera ampiezza e natura, cosa che è stata sin dall’inizio l’intenzione di CS.

Nel 2012 Mssimo Paittelli Palmarini in un articolo sul Foglio delineava i lineamenti della vittoria darwinista:

Se correttamente la vittoria del darwinismo veniva da Piattelli Palmarini individuata in ambito non scientifico ma sociologico, è proprio in questo ambito che adesso le cose stanno cambiando. Possiamo a Massimo Piattelli Palmarini e la buona notizia: non ci sarà bisogno di aspettare molto tempo, la generazione che capirà che lui e Jerry Fodor avevano visto giusto è questa, e lo potranno vedere di persona.

Enzo Pennetta


Alle elezioni politiche del 4 marzo riflettendo sul darwinismo

Articolo pubblicato sul quotidiano “La Verità” del 24 febbraio 2018.

Di Ettore Gotti Tedeschi

Le elezioni del 4 marzo , come già scrissi su LaVerità il 30 gennaio 2018, potrebbero esser  storiche, potrebbero rappresentare la scelta ultima di salvare la nostra identità, rifare il progetto europeo  sulle  radici cristiane , rivalorizzare i famosi principi  non negoziabili di Benedetto XVI (successivamente negati). Questi tre  valori da salvare hanno avuto un unico nemico che non tutti conoscono: “il darwinismo” (gnostico)  su cui vorrei far una riflessione. Detto “darwinismo”  potremmo cercare di definirlo come il tentativo di imporre il potere di pochi eletti, “selezionati in-naturalmente”che vogliono  utilizzare strumenti scientifici per rifare la creazione e la creatura , ma per riuscirci devono  governare e imporre le loro regole  . Se riescono, vincendo  democraticamente le elezioni ,oppure  cercando di commissariare  le nazioni disobbedienti per  cooptare “governi idonei “. Per creare le condizioni di “necessità” di  questo processo, è stata generata la crisi in corso   provocando  il crollo   della natalità  e  forzando  il processo di  immigrazione. Ma a latere , è anche stata preparata la disponibilità “morale” alla nuova necessaria etica-scientifica globale  dal gender al  biodiritto, fino alla nuova  morale religiosa). Per completare l’opera  però devono poter continuare a governare, conseguentemente avversano ogni  movimento  cosiddetto nazionalista  e i partiti cosiddetti populisti.

Al fine di consapevolizzarsi per il voto del 4marzo, suggerisco di leggere il libro  del  prof. Enzo Pennetta “ Inchiesta sul darwinismo” (ed. Cantagalli) che illustra in modo assolutamente originale quanto ho appena sintetizzato. Curiosamente le politiche adottate dall’Onu dagli anni ’70 per omogeneizzare  il mondo globale, sono fallite in tutto ,ma  hanno avuto successo solo nel far crollare le nascite e  generare  crisi economica, che ha permesso di render credibile il processo di immigrazione mirante alla creazione di una “razza  globale” e soprattutto a render necessaria maggior concentrazione di potere per risolvere i problemi , e appunto, governare . E’ ovvio che oggi il maggior incubo di detti aspiranti  leader mondiali sia quindi  il ritorno a forme di  nazionalismo che valorizzino  e difendano le identità  culturali nazionali, nonché  rafforzino valori morali fondati su religioni dogmatiche, perché tutto ciò si opporrebbe alla accelerazione necessaria della prossima auspicata  fase di globalizzazione  neodarwinista –malthusiana- ambientalista. Perciò chi si oppone deve sapere prima che verrà identificato e connotato come populista,tradizionalista, razzista.

Ci ricorda Pennetta che nel suo  libro <La fine della storia >, il  politologo statunitense Francis Fukuyama (1952-viv.) propone  un messaggio su cui si dovrebbe riflettere prima del voto del 4 marzo : la fine della storia è la fine della lotta per difendere ciò cui si crede, per paura di esser sopraffatti  e distrutti . Così interpretato,  il “distruttore  “ che si dovrebbe temere,  è chi sta  accelerando  la  nuova fase di selezione darwiniana che porti tutti gli uomini di ogni nazione e cultura  a pensare ad un solo tipo di soluzione necessariamente proposta da una élite illuminata , totalitaria  “immensa e tutelare” ,che il filosofo britannico  giusnaturalista Thomas  Hobbes (1588-1679) chiamava Leviathan.  Il crollo nascite in Occidente voluto e gestito, così come l’immigrazione e l’avvento della grande religione universale ambientalista, son tutti sottoprodotti di darwinismo malthusiano e gnostico. Il profetico romanzo del XX secolo  di George Orwell “1984 “ anticipa il progetto di controllo del pensiero e comportamento umano, ma un altro romanzo ancor più profetico: ”Il mondo nuovo “ di Aldous Huxley lo descrive,  arrivando  ad ipotizzare che quei popoli (o minoranze politiche )che rifiutassero di adottare questo tipo di controllo, fondato su ideologie  eugenetico-malthusiane , sarebbero definiti “selvaggi” e verrebbero chiusi in riserve recintate e isolate dal mondo civile .Selvaggi e incivili perché rifiutano di accettare la “fede scientifica” necessaria a instaurare un mondo nuovo gestito da dittatori universali e  scientifici!

Leggendo il libro di Enzo Pennetta si intuirà  molto meglio perché vengono  disprezzati  i partiti politici  che si oppongono e si potrà anche intendere meglio (fra le righe) come valutare i  programmi elettorali proposti , promessi o minacciati , di chi invece vorrebbe introdurre  il nuovo regime. Il libro di Pennetta illustra il metodo malthusiano e darwiniano , entrambi geniali nell’inventare prima la teoria e poi a cercare i fatti necessaria a supportarla. Loro ansia era  creare modelli di riferimento per rifare la Creazione del buon Dio grazie alla scienza eugenetica, che per aver successo necessita un governo globale che la faccia applicare .Controllo popolazione e evoluzionismo selettivo si fondano sugli stessi valori: <controllare ,per far evolvere ,la creatura>.Curiosamente stiamo assistendo alla inconsapevole  conversione verso questa visione gnostica , sia di parte della classe politica  che religiosa , che sembra accettare (capendolo? ) l’evoluzione della dottrina e dei dogmi , accoppiandosi con il potere che pretende il controllo della creatura  grazie ad una selezione naturale forzata , che  vuol fare un “ genocidio  di  identità e genocidio  di morali religiose “. Queste identità e morali sono nemiche della civiltà “scientifica” positiva e razionale gestita da élites illuminate che devono governare una massa di popoli irresponsabili e superstiziosi (per il loro stesso bene…).

Così come l’identità nazionale deve evolvere in identità globale e meticcia, la religione superstiziosa deve evolvere in religione scientifica. Come scriveva Orwell in 1984 < chi controlla il passato, controlla il futuro e chi controlla il presente controlla il passato >. Il lettore rifletta a chi sta dando il controllo politico del  nostro presente . Purtroppo invece i “pastori “non si possono eleggere…

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