Il Comune di Roma censura Giovanni Paolo II. Il presidente di ProVita: Roma come Mosca anni ‘70

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di Marco Tosatti.

Che l’amministrazione capitolina faccia acqua da tutte le parti – e in particolare quello dei servizi: mezzi pubblici, rifiuti, viabilità, decoro urbano – non è ormai un mistero per nessuno, tanto da spingere la creatività dei romani a invocare la “Santa Madonna della Molletta”, come si vede dal manifesto qui sotto.

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Ma che oltre a queste evidenti incapacità l’amministrazione Cinque Stelle eserciti la censura preventiva sulle opinioni forse potevamo non aspettarcelo. O perlomeno, potevano pensarlo quanti si illudessero che il Movimento Cinque Stelle non fosse allenato con il pensiero dominante, quello legato ai grandi poteri mondialisti e globalità che determinano le linee dell’informazione.

Registriamo la denuncia di ProVita Onlus, che si esprime oggi con questo comunicato:

“Dopo l’inquietante interrogatorio da parte della polizia, subìto da Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus, il Comune di Roma non cessa di stupire per la sua volontà di censura…Abbiamo presentato tre diversi tipi di manifesti da affiggere per le vie di Roma al Comune, come da regolare procedura e ricevendo conferma di ricevimento: Il primo per commemorare il Cardinale Caffarra e Giovanni Paolo II, poi il secondo contro l’aborto e l’ultimo manifesto per la difesa della salute delle donne, rispettivamente con ricevute di protocollo dal Comune il 31.10, il 1.11 e il 28.11.

E’ semplicemente allucinante che il Comune sembri rifiutarsi a procedere e persino a darci una risposta formale con le motivazioni del diniego e questo più di 40 giorni dalla prima richiesta”, afferma il presidente di ProVita Onlus, Toni Brandi che conclude: “Sembra di stare non a Roma, ma nella Mosca degli anni ’70. Non abbiamo mai avuto problemi a pubblicare manifesti. Ora invece, l’amministrazione sembra tollerare solo messaggi ‘graditi’ e utilizza la polizia per sondare le ‘motivazioni’ di coloro che non si allineano al pensiero unico. Non avevamo mai visto nulla di simile prima dell’amministrazione Raggi”.

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