Stupro. Malan: mediatori culturali business della sinistra

abid-jee

di Lucio Malan.

“L’osceno commento di quel Abid Jee sulla piacevolezza dello stupro deve indurre a chiedersi come vengano selezionati i mediatori culturali e quale business ci sia dietro la loro qualificazione. Il mediatore Abid Jee dimostra che è sufficiente una conoscenza meno che elementare dell’Italiano e la totale ignoranza del modo di pensare italiano. A quanto pare, l’unica cosa in cui è preparato è l’essere intriso di una ‘cultura’ dove lo stupro è visto come cosa del tutto accettabile, al punto che – contrariamente a quanto molti commentatori ritengono – l’unico difetto è che all’inizio può essere spiacevole ma, dopo, è come un rapporto normale. Se si leggono bene le sue parole, il punto di vista è esclusivamente maschile.

Come può un individuo così aver superato un esame, aver frequentato con profitto un corso, specie se è studente di giurisprudenza? Chi gli ha dato quella qualifica? Il sospetto che i corsi siano delle messinscene per finanziare le clientele, dare incarichi a cooperative ed ‘esperti’ vari ben retribuiti appare molto fondato. I mediatori culturali piacciono non solo a Sinistra ma anche alle Giunte comunali del M5S.

Infatti, la pessima legge sui minori non accompagnati, votata da maggioranza governativa e grillini, prevede la presenza obbligatoria dei mediatori culturali nelle varie fasi dell’accoglienza e dell’identificazione dei minori. Paradossalmente, un ragazzo per bene, istruito, che parla l’Italiano e provenga dallo stesso Paese di Jee dovrebbe avvalersi di questo figuro per sapere come comportarsi qui, altrimenti il colloquio non è valido!

Bisogna liberarsi di questa rete di parassitismo e clientelismo, caro alle Sinistre, inclusa quella che oggi milita sotto Grillo e Casaleggio.”

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