Leggo su Sussidiario.net (qui) del 7.09.2017 un bell’articolo, di persona molto affezionata a Sua Ecc. il Card. Carlo Caffarra, a sostegno della corretta interpretazione del suo pensiero, quale giusta lode alla sua vita, da qualunque punto di vista si vogliano vedere, sia la vita che il pensiero di Sua Eccellenza, a riguardo delle controversie su Amoris Laetitia. Ma, se è vero, come scrive il giornalista, che “La vicenda è certamente più complessa di come la si va raccontando: un’esortazione ha lo scopo di aprire un cantiere di lavoro, non è un’enciclica né un pronunciamento dogmatico, bensì un documento del magistero cui va l’ossequio della volontà e dell’intelletto, comunque un documento di partenza, che ha il compito di indicare percorsi e orientamenti che solo alla prova della storia si possono realmente verificare. Eppure Caffarra prese posizione, lucidamente e cordialmente …”, e che il Cardinale scelse, comunque, la fedeltà a Pietro -è vero-, non comprendo perché sospettare ancora di infedeltà a Pietro tutti coloro, che, come Sua Ecc. il Cardinale, hanno mosso e muovono critiche al testo? Amoris Laetitia, testo autorevole, ma suscettibile di approfondimento e di revisione. Verificare e approfondire non è contro la Dottrina della Chiesa, né contro il Santo Padre che è e resta tale, almeno per chi è in buona fede. Vescovi e Conferenze Episcopali hanno preso linee diverse tra loro, anche da quelle da molti attese (antipapali anche loro?). Che dire, invece, di Conferenze e Vescovi e teologi e laici, che, da dopo il Concilio, sono stati effettivamente contro i Sommi Pontefici ? … E, allora, se non vogliamo discutere intorno al corpo caldo del Cardinale (vedi articolo), semplicemente, preghiamo attorno a Lui e con Lui.