Anche il cardinal Bo (birmano) e il cardinal Zen (cinese) hanno seri Dubia

bo

Non c’è pace nella Chiesa di Francesco. Da mesi il cardinale cinese Zen critica la politica di Francesco con il governo comunista (http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/11/28/news/papa-cina-zen-comunismo-vaticano-cristiani-chiesa-cattolica-107647/),

zen

mentre molti vescovi venezuelani sono schierati su posizioni opposte a quelle del pontefice riguardo alla loro condizione politica (per non parlare dei cattolici cubani, non certo contenti per le manifestazioni di affetto di Bergogli verso Castro).

cattura

Dopo gli attacchi nel mondo occidentale alla presidente birmana Aug San Suu Kyi,

rilanciati da Francesco in un famoso Angelus (vedi sopra), il cardinale birmano Bo, pur con tutta la cautela, si schiera con Aug San Suu Kyi e invita preventivamente Francesco, sempre così sensibile alle sofferenze degli islamici,  alla prudenza, a non parlare con la solita superficialità, per evitare guai grossi.

Lo rivela oggi Vatican Insider, riportando le parole del cardinale: «Non è prudente che il Papa pronunci su suolo birmano il termine rohingya: potrebbe causare reazioni scomposte dei gruppi nazionalisti buddisti. E sulla questione della minoranza musulmana oppressa, la leader Aung San Suu Kyi sta facendo il possibile e ha il pieno appoggio della Chiesa cattolica».

 

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

19 − 11 =