UK Gesù può essere gay Allah no. Ma a protestare è rimasto solo un ateo famoso. I cristiani? E a Rimini…

maybe-jesus-was-gay

di Marco Tosatti.

Richard Dawkins ha criticato duramente l’operazione “ipocrita” condotta dalla polizia durante il London Pride, la sfilata per inneggiare allo stile di vita e alle pratiche omosessuali. Il notissimo ateo ha criticato le forze di sicurezza perché hanno obbligato il Concilio degli ex musulmani di Gran Bretagna (CEMB) a far sparire gli striscioni “Allah è gay”, e hanno invece permesso cartelli sui quali era scritto “Gesù è gay”.

Il famoso biologo evoluzionista il 23 luglio scorso ha twittato: “Marcia del gay pride di Londra. La polizia è contenta con gli striscioni ‘Gesù è gay’. Ma ha proibito lo striscione del CEMB ‘Allah è gay’. Ipocrisia del tipo @kpfa”. La Kpfa è una radio che afferma di voler promuovere accoglienza, tolleranza sociale e integrazione.

Il CEMB ha appoggiato la protesta di Dawkins osservando sul suo sito web che la sfilata era “Piena di cartelli che dicevano ‘Dio è gay’, ‘Gesù aveva due padri’, e altri che prendevano in giro la Chiesa, i preti e il papa”. Però quando il CEMB ha alzato lo striscione che diceva “Allah è gay”, la polizia è accorsa subito” per rimuoverli perché provocavano offesa”…

E il CEMB continuava: “Le sole ragioni per cui i nostri striscioni sono considerati ‘provocanti’ è perché la critica dell’islam non è considerata tollerabile, perché c’è una minaccia costante di violenza da parte degli islamisti contro gli ex musulmani, ma anche contro i musulmani dissenzienti per censurarli e farli tacere”.

Subito dopo l’apparizione degli striscioni, la Moschea di East London ha presentato una denuncia formale contro il CEMB, affermando che il gruppo stava “incitando l’odio verso i musulmani”. E la KPFA, la radio basata a Berkeley, California, ha cancellato un programma in cui era prevista la presenza di Dawkins, il 9 agosto, perché l’autore del “L’illusione di Dio” ha usato “linguaggio insultante verso l’islam”. E in una dichiarazione auto-contraddittoria, diceva: “La KPFA non appoggia un linguaggio che può ferire. Mentre appoggiamo enfaticamente una seria libertà di linguaggio, non appoggiamo discorsi di insulti. Ci scusiamo per non aver avuto molto prima una più ampia conoscenza delle vedute di Dawkins”.

Dawkins ha risposto di aver criticato “la tremenda misoginia e omofobia” dell’islam, e l’uccisione degli apostati colpevoli solo di non credere più. “E’ noto che io sono un critico frequente del cristianesimo, e non sono mai stato cancellato da un programma per questo. Perché va bene criticare il cristianesimo e non l’islam?”.

Già, perché?

E dal momento che siamo in tema di offese al cristianesimo, a Gesù e alla fede di tante persone compiute durante le sfilate inneggianti all’omosessualità e alla sodomia, che cosa dobbiamo pensare dei preti e dei vescovi – l’ultimo quello di Rimini – che “prendono le distanze” dai cattolici che organizzano una processione di riparazione e preghiera per quelle offese? Possono rientrare anche loro in quella che Dawkins definisce “ipocrisia stile KPFA”?

Fonte

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

cinque × cinque =