A Dio, piccolo Charlie! Nella Croce c’è la redenzione

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Charlie è  stato ucciso, era diventato troppo ingombrante. I suoi genitori sono stati umiliati sino alla fine.

La morte del piccolo è avvenuta di venerdì (alcuni dicono addirittura alle 15:00, ma non se ne ha certezza), giorno in cui l’Innocente ha salvato con la sua morte gli uomini.

Charlie rimarrà  nella storia: segno chiaro della potenza del nuovo nazismo, ma anche della grande solidarietà  di un popolo che a mani nude ha sfidato il Leviatano. Un popolo che ha fatto sentire la propria voce, ha pregato, ha sperato fino all’ultimo… e che continuerà a sperare e lottare per un mondo migliore, dove a ogni uomo sia riconosciuta la dignità di vivere.

Dispiace  molto che Bergoglio, che non si è mai risparmiato in telefonate e discorsi pubblici, non abbia mai nominato con la sua voce il nome di Charlie: in tanti si aspettavano una sua parola, durante un Angelus, o anche semplicemente in un’omelia della Santa Messa feriale. Invece nulla: il silenzio è stato assordante.

Bergoglio ha dedicato a Charlie solamente due tweet (peraltro probabilmente scritti da altri), entrambi “postumi”.

Il primo, la sera di venerdì 30 giugno. Era il giorno in cui Charlie avrebbe dovuto morire: diverse contingenze avevano poi portato il giudice a decidere diversamente, a concedere altro tempo al piccolo e ai suoi genitori, ed ecco arrivare il tweet di Bergoglio (qui sotto). Il riferimento è a Charlie, ma il suo nome non è scritto nero su bianco (… perché?).

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Il secondo tweet ieri sera (qui sotto), dopo che si era diffusa la notizia della morte del bambino che ha aperto i cuori, le coscienze e gli occhi di milioni di persone. 140 caratteri più personali, con il nome di Charlie, ma – non è possibile negarlo – insufficienti.

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Perché questo silenzio da parte di chi ha telefonato più  volte a Emma Bonino, durante la sua malattia, e a Marco Pannella, prima che questi morisse?

Bonino e Pannella, degni eredi di Erode, sì;  Charlie e i suoi genitori, no.

Questa è  la triste realtà, ma non bisogna lasciarsi andare allo sconforto. I cattolici sanno bene che l’apostasia della Chiesa è  stata profetizzata, e che dopo di essa la Chiesa risplenderà più  che mai.

A Dio, Charlie! Grazie di averci fatto pregare, pensare, soffrire con te… la tua croce è  stata la nostra croce, e in essa c’è  la redenzione.

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Autore: Libertà e Persona

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