L’onda macronista: uno scherzo

News letter dal sito francese Liberté Politique, diretto da François Billot de Lochner – 14/6/2017

Cari amici,

Vi presento una videointervista in cui François Billot de Lochner spiega la sua posizione a riguardo dei risultati del primo turno delle elezioni legislative francesi.

Un cordiale saluto.

La delegata generale Sophie d’Auber

Contenuto dell’intervista

Come giudica questa specie di marea macronista?

Senta, dal mio punto di vista non c’è nessuna marea montante macronista. E io sono del tutto stupefatto nel vedere come gli analisti politici parlino di marea macronista. Nei fatti i candidati di Macron hanno ottenuto il 13% dei voti, il che, guardando questo risultato dal punto divista storico è un risultato estremamente debole. Dunque non c’è alcuna marea macronista. Ci sono invece 24milioni di francesi che si sono astenuti. Quella è la marea montante! Non è a quella dei candidati di Macron che dobbiamo guardare, ma agli astenuti che dimostrano un immenso smarrimento del popolo francese in rapporto al sistema politico mediatico, che evidentemente non funziona più.

Perché. Secondo lei, si è avuto questo incredibile livello di astensioni?

Beh, questo livello di astensioni è del tutto logico. Tutti coloro che da molto tempo analizzano lo sviluppo delle cose potevano immaginare che sarebbe andata così. Si propone un’elezione nella quale nella destra politica c’è il Fronte Nazionale, che è completamente ostracizzato, al punto da non avere nessun deputato all’Assemblea Nazionale. C’è un Partito Repubblicano totalmente ineleggibile e incomprensibile, che dopo 9 mesi mette insieme talmente tanti errori da fare pensare che peggio di così non si poteva fare. È un vero exploit, tanto che gli analisti politici lo considerano come un regalo all’avversario. Per questi motivi è del tutto normale che il grande partito dei vincenti sia quello dell’astensione, perché gli elettori sanno perfettamente che avrebbero dato un voto a coloro che non li avrebbero rappresentati. Naturalmente qui mi riferisco all’elettorato di destra.

Siamo forse di fronte a una situazione disperante per il futuro?

No. Io penso che questo colpo, che è stato molto violento, possa essere un segno straordinario per avviare un cammino di ricostruzione politica. Il sistema politico mediatico, che vive sulla menzogna, non funziona più. Lo si vede, d’altronde, dai sondaggi. Tutte le misure desiderate dalla maggioranza dei francesi vengono rifiutate dalla classe politica governativa. Per questo è necessario ricostruire urgentemente un sistema politico mediatico che possa obbiettivamente corrispondere ai sentimenti più profondi del popolo francese, che è a tutti gli effetti il dovere della democrazia. È un peccato arrivare nel 2017 in queste condizioni, ma purtroppo bisogna dirlo. Dunque io penso che questo è un momento storico nel quale è necessario eliminare tutti quei vecchi partiti che non corrispondono più a nulla e che non servono più a nulla e che fanno quello che fanno unicamente per i propri interessi, al fine di costruire una destra di vere convinzioni, che si prenda a cuore i veri problemi.

Che cosa fare, per chi votare, domenica prossima?

Siamo al secondo turno, e secondo me bisogna andare a votare, anche se comprendo perfettamente coloro che voteranno scheda bianca, così come coloro che non andranno a votare. Hanno tutte le ragioni per farlo. A titolo personale penso che valga la pena votare, perché ci sono dei candidati che rappresentano la futura destra delle convinzioni e dei suoi valori. Dunque direi a tutti e a ciascuno di votare per il candidato che rappresenti davvero una destra delle convinzioni. Una destra forte, una destra che sappia lottare per la ricostruzione della Francia. Penso che questi candidati debbano essere difesi, votando massicciamente per loro. Mi auguro che molti fra gli astensionisti possano indirizzare il loro voto verso questa ricostruzione. (In molti degli interventi di François Billot, da me tradotti, egli parla con enorme dispiacere di un’opera di decostruzione dei valori, della famiglia e delle radici culturali della Francia, messa in atto dalle passate élite politico mediatiche, che in questo momento hanno solo cambiato d’aspetto nell’astro nascente Macron. Ndt).

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=zAZqbA77DIM

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