“Oggi posso dire a testa alta che sono un uomo”

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La storia della settimana – da ACTUALL, periodico spagnolo di informazione online. Direttore Alfonso Basallo – 13 maggio 2017

Gli esperti ci dicono che le cause dell’Attrazione verso lo stesso sesso si riducono principalmente a una: non sentirsi amato o desiderato.

Possiamo dire che anche una madre super protettrice certamente vuol bene a suo figlio, ma lo fa in modo esagerato, generando insicurezza nel figlio. Un padre autoritario a suo modo ama certamente il suo bimbo, ma finisce col porgli una lunga lista di esigenze, che finiscono col generargli complessi e traumi.

E siccome un figlio necessita del “nutrimento” di un padre e di una madre, non sarà adeguatamente amato se mancala figura di uno di essi. E non perché sia morto, ma perché ha abbandonato la sua famiglia lasciandola in difficoltà, o perché non riconosce la sua origine, visto che è considerato il frutto di una banca del seme. Per non parlare di quando il minore ha subito violenza fisica o abusi sessuali, soprattutto quando vengono commessi da un familiare. Tutto ciò produce profonde ferite nell’anima, sentimenti di colpa e disprezzo per sé stessi.

Ve lo raccontiamo in un reportage elaborato da Nicolás de Cárdenas, con testimonianze di omosessuali che mettono in luce la loro angustia interiore. Queste testimonianze sono state tratte dal sito web spagnolo www.esposiblelaesperanza.com (EPE), che offre gli strumenti attraverso cui le persone possono comprendere il perché si sentono attratte da persone dello stesso sesso.

Alcune testimonianze, come questa, sono strazianti: “In questo mondo troverai solo tristezza, promiscuità, menzogne e in alcuni casi perfino tendenze suicide”. O quest’altro: “All’età di 6 anni ho subito un abuso sessuale da parte di un familiare. Da quel momento la mia vita non è stata più semplice come prima, perdendo la sua autenticità e lasciando in me molti timori”.

Si tratta di un problema che sta crescendo in molti giovani dell’Occidente, che non trovano l’appoggio e nemmeno la comprensione necessaria per affrontare una vita “spezzata”, come arriva a dire Angeloux, uno dei testimoni del reportage.

Ma c’è una via d’uscita? C’è, però a due condizioni: la disciplina e l’appoggio di molti. Non è impossibile superare questa attrazione, anche se il cammino è arduo e richiede molta pazienza nell’accettarsi e superare il senso di colpa e di vergogna che provano coloro che vivono queste esperienze.

Dispiace però constatare come alcune leggi LGBT approvate nelle comunità autonome spagnole sottopongano a sanzioni tutti coloro che aiutano ad abbandonare le pratiche o i sentimenti omosessuali. Ai bambini viene inculcato fin dalle aule scolastiche la possibilità di scegliere l’omosessualità, il lesbismo o persino il cambio di sesso. Però se qualcuno indica la possibilità di un cammino contrario, è perduto. E chi cerca di aiutare a trovarlo va incontro a sanzioni.

Tutto ciò mostra una abusiva intromissione nel diritto alla felicità dei bambini, e il diritto dei genitori a educare i figli secondo i propri valori. Invece di disporre soluzioni per attenuare situazioni di angustia e sofferenza, determinati politici e legislatori non fanno che alimentare la propaganda per l’ideologia di genere.

Ci sembrava molto significativo far conoscere il doloroso retroscena di una parte di gioventù, i loro fantasmi interiori, e anche la possibilità per coloro che liberamente. lo desiderano, di poter superare il problema. Te lo anticipiamo, come sottoscrittore di Actuall, nel reportage di Nicolás Cárdenas.

Un tipo di storie che probabilmente non troverai negli altri mezzi di comunicazione.

Alla fine gli omosessuali sono le vittime di coloro che traggono profitto con la propaganda dell’ideologia di genere, che sono gli impresari e i politici; i legislatori e i governanti che utilizzano come “mercanzia elettorale” i gay e le lesbiche, per ottenere voti, facendo loro credere di operare per difendere i loro diritti, mentre in realtà lo fanno per difendere le loro poltrone.

Forse qualcuno crede davvero agli slogan della Giornata Mondiale dell’Orgoglio Gay, che quest’anno si celebreranno nella capitale spagnola, sotto il patrocinio del Comune e di Podemos, che ha per titolo: “Ama chi vuoi, Madrid ti ama”?

Grazie per la tua attenzione.

Gay che hanno abbandonato l’omosessualità: “Oggi posso dire a testa alta che sono un uomo”.

Nonostante che non sia un’abitudine politicamente corretta parlare di queste cose, e cioè del fatto che ci sono persone che escono dall’omosessualità con l’aiuto di terapeuti specializzati. Alcuni di essi sono poi capaci di trasmettere  la loro esperienza che, nonostante abbia causato loro molto dolore, sono riusciti ad abbandonare.

Nicolás Cárdenas – 15/5/2017

Una delle leggi di indottrinamento sessuale, approvata da 11 Comunità Autonome, dice testualmente: “Ogni persona ha diritto di costruire per sé una autodefinizione per quanto riguarda il proprio corpo, sesso, genere o il suo orientamento sessuale”. (Probabilmente siamo stati talmente narcotizzati da queste propagande, ormai diffuse su scala mondiale, da non percepire il pericolo di questo malefico “virus”. Ndt).

Se però qualcuno vuole accompagnare in questo cammino di liberazione un individuo che desidera abbandonare la pratica e i sentimenti omosessuali, esercitando il suo “diritto a costruire per sé una nuova autodefinizione”, sarà sanzionato con una multa di 45.000 euro.

Nonostante questa minaccia, vissuta sullapropria pelle da Elena Lorenzo, sono molti i professionisti in diverse discipline che sono disposti ad accompagnare e orientare tutti coloro che desiderano iniziare questo cammino. Uno dei modi più facili per conoscere questi professionisti è quello del sito web spagnolo www.esposiblelaesperanza.com (EPE), che offre gli strumenti per far sì che le persone interessate possano comprendere il perché della loro attrazione per lo stesso sesso. Quando i soggetti ne comprendono le cause, viene loro offerta, se lo desiderano, la soluzione. E lo si fa perché possano annullare o controllare quelle sensazioni che, come affermano, producono in loro sofferenza.

Vivere con dolore l’attrazione verso lo stesso sesso.

Se uno ascolta con attenzione e empatia i testimoni pubblicati su questo sito, può farsi un’idea di questo dolore:

  • Camillo: “Compresi che stavo continuando a vivere in quella menzogna, e che non avrei potuto essere felice.
  • Vincent: “In tutto il percorso delle medie, dai 12 ai 14 anni, ho vissuto con molta sofferenza e tanta disperazione, perché cercavo una risposta sul perché mi succedeva ciò. E il mio dolore aumentò quando mi dissero che si trattava di un orientamento sessuale naturale, che non poteva essere cambiato. Io mi sentivo come distrutto, perché non sapevo che non volevo essere così”.
  • Andrés: “Provando questa attrazione verso persone dello stesso sesso, decisi che volevo farne esperienza, passando per molti incontri nel mondo dell’omosessualità. Ma gli atti omosessuali non sono che una fuga dalla realtà, che alla fine ci lascia un profondo senso di vuoto, di solitudine e tristezza.
  • Juan: “Ho sempre dovuto lottare con questo terribile problema della attrazione per lo stesso sesso (AMS). È stato senza dubbio una cosa piuttosto complicata. Per me praticamente è significato un po’ come la morte e l’inferno.
  • Emrique: “La lobby gay ha fatto un buon lavoro, ingannando e schiavizzando le persone proponendo adulterate forme di vita con slogan del tipo “accettati e sii libero. Ma tutto ciò era una menzogna.

Scompensi emozionali.

La attrazione verso lo stesso sesso, spiegano in EsPosibleLaEsperanza è un sintomo di scompensi emozionali, che se trattati e lavorati possono scomparire. Coloro che si sono prestati a raccontare la loro testimonianza, coincidono nel segnalarne alcuni.

Andrés, a questo proposito, è molto concreto: “La comparsa i me di questa attrazione si deve a molte cose:

  • Ho una personalità sensibile. Piangevo molto da piccolo. Mi colpiva molto ciò che accadeva attorno a me.
  • Mia madre era
  • La figura maschile per me è stata evanescente. Mio padre, durante la mia infanzia, ha vissuto molto tempo in un’altra città per motivi di lavoro. Litigavo molto con mio fratello ed egli mi respingeva”.

Il caso di Juan risale addirittura a prima della sua nascita: “Attraverso la terapia hanno potuto scoprire che il mio problema ha le sue origini dal fatto che durante la gravidanza mio padre era in conflitto con mia madre e lei ha trasmesso a me queste sensazioni negative.

Allora, al non sentirmi amato, al non sentirmi amato e apprezzato, per poter sopravvivere, istintivamente, inconsciamente si sviluppò in me l’attrazione verso lo stesso sesso”. A tutto ciò si aggiunse un continuo malessere durante la scuola, in un momento “terribile” nel quale, riconosce, “ero abbastanza nevrotico e piangevo tutti i giorni”.

Nel periodo adolescenziale le sofferenze aumentano, allo stesso modo del caso di Vincent. La sua esperienza è traumatica: i compagni di classe gli dicevano che ciò che sentiva “era naturale”, e che doveva “aprirsi”. A quel punto, a 13 anni, decise di uscire allo scoperto: “Ma si burlavano di me, mi criticavano pesantemente con domande morbose da parte di tutti, e mi ferivano gli sguardi malevoli di diversi compagni. Sentivo in me anche il timore che mio padre e mio fratello se ne accorgessero.

Subii poi l’abuso da parte di un familiare…

Altri aspetti che fanno da detonatori portando il soggetto verso l’attrazione per lo stesso sesso sono state le sofferenze causate dagli abusi sessuali subiti durante l’infanzia, come nel caso di Enrique: “Il tormento dell’attrazione verso lo stesso sesso comincia fin dalla prima infanzia, all’interno della mia famiglia. All’età di 6 anni subii un abuso sessuale da parte di un familiare. Da quel momento la mia vita smise di essere tranquilla, perdette la sua autenticità, e cominciarono una serie di dubbi, di paure, di menzogne e di timori”.

Secondo questa testimonianza, la cosa peggiore di questo abuso è che Enrique non lo ricorda come “traumatico”, e questo perché colui che ha perpetrato l’abuso è capace di far credere alla sua vittima di esser complice del suo atto. (Semplicemente terribile! Ndt).

E questa traccia, effettivamente terribile, è rimasta profondamente incisa nella sua personalità: “Le conseguenze di quell’atto furono e continuarono ad essere potenti durante la mia crescita, perché mi rendevo conto di ciò che mi avevano fatto”. La conseguenza dell’abuso fu la sfiducia che ho cominciato a sviluppare verso tutti: la mia famiglia, le persone adulte, e soprattutto gli uomini”, dice Enrique.

Avevo un senso di colpa molto intenso, ma non potevo fermarmi.

C’è un altro fattore che accomuna i testimoni che si sono presentati a EsPosibleLaEsperanza, e cioè l’immersione nel mondo della pornografia, la sua relazione con l’abitudine alla masturbazione compulsiva, che in alcuni casi arrivava ad essere giornaliera ed ossessiva, unita a un profondo senso di solitudine.

Enrique ci dice che “a livello scolastico otteneva ottimi risultati. Era il tempo in cui entrava in casa mia il mondo di internet. E con esso un mondo di dubbi, di tremendi pesi sulla coscienza a causa della pornografia e della masturbazione. Fu tremenda questa perdita di tempo. Ore ed ore spese nelle chat, mentre mi masturbavo guardando i video, eccetera”.

Nella sua testimonianza Enrique approfitta dell’opportunità per definire quei comportamenti come qualcosa di “impulsivo, abitudinario ed egoista”. I miei dubbi, i miei timori e abitudine alla pornografia e alla masturbazione, mi lasciavano nel tormento”, prosegue.

Il consumo di pagine web pornografiche e anche l’abitudine onanista, lasciarono traccia in Vincent. “Cominciai a consumare pornografia, con la conseguenza della masturbazione. Anche se sentivo un forte senso di colpa, non ero però capace di smettere, tanto che ci cadevo quasi giornalmente. Era già molto se passava una settimana.

C’è poi la relazione di Lucas, un altro degli uomini che sta lasciando l’attrazione per il proprio sesso. Nella sua testimonianza racconta che la pornografia fu il detonatore che fece sì che, intorno ai 13 anni, certi sensi di attrazione non sessuale verso altri bambini, si trasformassero in assuefazione:

“A 13 anni sorsero in me i primi sentimenti di attrazione. All’inizio non era in sé un’attrazione sessuale, ma un sentimento che mi portava ad idealizzare altri maschi, come se io vedessi in essi un ideale maschile irraggiungibile. Poi, entrando nell’adolescenza, questo sentimento finì con l’erotizzarsi, anche se non era ancora qualcosa di molto forte. Si rafforzò solo quando, per curiosità, a 14 anni cominciai a guardare la pornografia omosessuale. La pornografia causò in me molti danni, portandomi quasi a cadere nell’assuefazione. In quello stato la maturazione della mia identità sessuale non sarebbe stata possibile, tanto che tutto mi portava alla menzogna, che era diventata il mio stato di vita.

Lasciare la pornografia è stata una delle cose che più sono costate a Lucas.

Si può, però a due condizioni…

Nonostante ciò, nel corso di alcuni mesi di applicazione delle terapie di maturazione integrale della persona, che tutti qualificano come difficili: “L’attrazione verso lo stesso sesso scompare da sola e si raggiunge la capacità di amare veramente”, dice Camilo.

Anche se – aggiunge Vincent – per far sì che la terapia abbia successo: “è necessario un vero desiderio di cambiare”, altrimenti non è possibile. Il percorso non è ovviamente un divertimento. Per questo sono necessarie due cose: una ferma disciplina e l’appoggio di chi ti sta attorno e dei terapeuti. “Non è possibile fare da soli questo percorso. Da soli non è possibile”, sottolinea.

Enrique fornisce abbondanti dettagli su come è cambiata la sua vita dal momento in cui ha deciso di iniziare la terapia, dicendo: “Oggi mi sento più libero, più me stesso, più spontaneo, più vero; comprendo le mie carenze affettive, lavoro sulla mia autostima, cerco di uscire dal mio egoismo e mi sento più maturo”.

“Adesso riesco a dominare la mia volontà, e mi sento in pace. Ho superato la fase in cui potevo pensare che forse avrei superato l’attrazione verso lo stesso sesso (è chiaro che ho la speranza che così sarà davvero). La terapia ha comportato una crescita integrale, vera e libera”, dice Enrique, e conclude: “Dopo questa mia esperienza di vita desidero dirvi che la vita gay è una falsità e che è possibile superare l’attrazione verso lo stesso sesso”.

Luca afferma che il cammino “di maturazione della mia mascolinità” non è terminato, però sente che, giorno per giorno “non c’è solo la speranza di un domani migliore, ma che è già una realtà”.

Con una frase riassume come, seguendo la terapia di EsPosibleLaEsperanza, la sua vita è cambiata: “Mi ha fatto diventare più umano”. E l’essere diventato più umano mi ha aperto a un’infinità di dimensioni che molto difficilmente avrei potuto coltivare nella mia vita”.

E Angeloux alla fine riassume così la sua testimonianza sul suo percorso: “In questo mondo incontrerai solo tristezza, promiscuità, menzogne, e in alcuni persino tendenze suicide. Ma oggi posso camminare a testa alta, dicendo con orgoglio «sono un uomo». Forse però un uomo con più valori, perché ho conosciuto il fallimento e la sofferenza. (Fa soffrire il constatare come la cultura dominante nei media e nelle élite politiche tenda ad ostacolare e sanzionare tali benefiche iniziative. Questo è il male più grave! Ndt).

 

Fonte: http://www.actuall.com/familia/gays-que-dejaron-la-homosexualidad-hoy-puedo-decir-con-la-cabeza-alta-que-soy-un-hombre/?mkt_tok=eyJpIjoiTVRZek9XRTJNVEEzTkRJNCIsInQiOiJyZmdkN0FQOVdYVWRJNlEwM0JRZGY1SENzeFZZcmVRaDlmV2JtVUlONHhITG5YRkcxREgxMDdcL203NGZoeFhIbXZ5SHBtWlJ3Q0FST3R1OG1Oblp0RFhcLzM1b2xwUmU3WVpCejFjalNJNkNWUTlHTE5SN3dJN2puTWVINnQxcFZWIn0%3D

Traduzione di Claudio Forti

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