Una scelta di civiltà.

Articolo redatto da François Billot de Lochner – 28 aprile 2017

Il prossimo 7 maggio i francesi si dovranno pronunciare in maniera semplice sull’avvenire del loro paese, rispondendo alla seguente questione: desiderate che la Francia storica perduri, o preferite che si trasformi in una regione multiculturale, sottomessa a un’Europa centralizzata, in possesso di tutti i poteri? Questa, infatti, è la questione fondamentale.

Emanuel Macron non si nasconde: egli si augura un’apertura completa delle frontiere, senza nessuna restrizione, anche per l’opportunità che ci offre l’immigrazione, che si traduce nella creazione di comunità multiple, autonome, senza alcun passato storico, non essendoci alcuna utilità nel fatto che comunichino fra loro.

Il suo obiettivo è quello di trasformare quella che fu la Francia cristiana in una specie di patchwork (miscuglio) multiconfessionale, in cui venga tagliata ogni radice nazionale, trasformando la personalità francese in un insieme di individui anonimi senza che si accettino gli uni gli altri. Da tutto ciò ne esce una politica del tutto europeista che si appoggia su un’economia totalmente liberale e aperta, in un quadro morale e culturale fondato sulla sola ricerca del piacere individuale e sfrenato. Il dio denaro diventa l’alfa e l’omega della vita sociale. Si tratta dunque di creare un insieme di « cittadini del mondo » indifferenziati, una Francia deculturata che rimpiazzi per sempre la detestata Francia bimillenaria.

Marine Le Pen, al contrario, presenta un programma del tutto fondato sul ristabilimento della sovranità francese, in modo che la Francia storica rinasca dalle sue ceneri. Si tratta di un progetto il cui scopo è quello di riprendere in mano il destino del nostro paese, avente per obbiettivo una miglior fioritura culturale per ogni francese. Il comunitarismo e l’islamizzazione della Francia devono dunque essere prioritariamente combattuti, attraverso il ristabilimento delle frontiere, che permetta di fermare una immigrazione divenuta invasione. L’economia dev’essere al servizio della nazione, e non il contrario. Ed è in questo quadro che si deve inserire il progetto di una riorganizzazione monetaria. Il liberalismo libertario, rivolto alla distruzione dei riferimenti morali e culturali tradizionali, deve essere combattuto rimettendo in gioco i valori naturali della persona. È proprio per il recupero di questi valori che la legge Taubira deve essere abrogata.

Gli elettori dovranno perciò pronunciarsi su due progetti chiaramente antitetici. Il progetto Macron può essere qualificato come liberale, libertario, mondialista, fondato sull’esaltazione dell’individuo anonimo, itinerante. Mentre il progetto Marine, sovranista e conservatore, è fondato sullo sviluppo e il radicamento della persona. Gli elettori di destra possono dunque fare la loro scelta con una piena conoscenza delle cose. E non potranno in futuro dire: non lo sapevo, non mi sono reso conto, non avrei mai creduto che, se l’avessi saputo … Tutto è ormai sul tavolo. Nulla è nascosto. La scelta è di un’evidente assoluta chiarezza. Se la chiesa ufficiale di Francia chiede sorprendentemente il voto per Macron , ci sono anche preti e vescovi che hanno dichiarato che voteranno per la Le Pen. Ciascuno voti in piena coscienza e conoscenza, pronto ad accettare poi tutte le conseguenze future del loro voto, visto che ognuno ormai può sapere senza la minima ambiguità.

François Billot de Lochner

Presidente della Fondazione di Service Politique, di Liberté politique e di France Audace.

Fonte: http://www.libertepolitique.com/Actualite/Editorial/Un-choix-de-civilisation

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