La La Land, non ci sono più i musical di una volta!

nino

Chiariamo subito una cosa: “La La Land” non è un film d’amore. Tutt’altro! Amare significa donare la propria vita ad un’altra persona, almeno da 2017 anni a questa parte! La musica però è cambiata e finalmente (per atei e secolarizzati) è arrivata la rivoluzione. L’amore 2.0 non contempla l’altro ma significa fondamentalmente amare se stessi più di qualunque altra cosa. Il film, uno dei più bei musical americani che si siano mai realizzati, girato ed interpretato splendidamente, sembrerebbe la classica storia romantica che Hollywood ci propina ormai da sempre e invece no, questa volta il finale è diverso. Nel musical di Damien Chazelle si concretizza un nuovo concetto di amore, quello per il quale la propria realizzazione non si compie più nell’immagine familiare, ormai sempre più sbiadita,  dentro la quale “tutti vissero felici e contenti”, ma dove il proprio successo personale diventa il nuovo idolo da adorare. Meglio soli e realizzati che vivere insieme sapendo di aver rinunciato ognuno a qualcosa. Sebastiano e Mia, i protagonisti del film,  hanno talento e due grandi passioni: il jazz e la recitazione. Loro malgrado però si incontrano, si piacciono e cominciano una classica relazione d’amore. Questo però nel mondo moderno non può coesistere con il proprio ego e alla prima occasione di successo Mia parte per Parigi e Sebastian può, liberato dal suo amore, realizzare finalmente il proprio sogno jazz!

Mi torna allora in mente l’anno 1985 quando un musical partenopeo spopolava nei cinema italiani. Si trattava di “Pop corn e patatine” interpretato dal caschetto biondo di Nino D’Angelo. I musical in Italia si sono sempre chiamati “musicarelli” per disprezzarne le qualità artistiche rispetto agli omonimi hollywoodiani. Erano altri tempi e anche gli epiloghi erano un’altra cosa. Il film, infatti, terminava con la classica corsa in spiaggia di Nino che poteva finalmente vivere il suo amore con la bella Anna, (interpretata dalla mitica Roberta Olivier) sulle note di una canzone dal titolo “Vedrai”:

e già te veco e correre

pe stanze appripara’

a pappa po criaturo

ca se sbatte e vo mangia’

na casa piccerella

io che torno a fatica’

nu lietto tre cuscini

n’miezoa nuje s’adda’ cucca’!

 

 

Già ti vedo correre

per le stanze a preparare

da mangiare al bambino

che si agita perché vuole mangiare

una casa piccola

io che torno dal lavoro

un letto con tre cuscini

in mezzo a noi dormirà

 

 

Altri tempi, altri musical!

 

 

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