LA TERRA PIATTA: IL MITO CHE RI-NASCE NELLA MODERNITÀ

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Terra sferica con le quattro stagioni. Illustrazione nel libro del XII secolo Liber Divinorum Operum di Ildegarda di Bingen

In molti oggi (non mancano anche alcuni storici) continuano a propinare uno dei tanti miti della storia anticlericale più duri a morire: la Chiesa che credeva che la terra fosse piatta. Ben quattro illustri cattolici nel medioevo (tutti e quattro canonizzati!) ritenevano, però, che la terra fosse sferica: Beda il Venerabile (673-735), Virgilio di Salisburgo (720-784), Ildegarda di Bingen (1098-1179) e Tommaso d’Aquino (1224-1274). Una delle opere di astronomia più importanti e diffuse nel Medioevo ha come titolo inequivocabile, De sphaera (La sfera), scritta dallo studioso della Scolastica inglese, Giovanni di Sacrobosco. Il manoscritto, usato praticamente in tutte le università del tempo, promuoveva la visione comune per cui tutti i corpi celesti, Terra compresa, erano di natura sferica. Uno degli argomenti cari ai “falsari” della storia è la vicenda del più importante navigatore genovese, Cristoforo Colombo, ostacolato nella sua impresa, a detta loro, da intellettuali e prelati del tempo che, imbracciando brani della Bibbia e dei Salmi, sostenevano la non sfericità della Terra, anche dopo che Magellano ne aveva dimostrato il contrario. La verità, confermata praticamente da ogni documento del tempo, è che per tutti i quindici secoli precedenti l’avventura di Colombo “l’opinione quasi unanime degli studiosi era che la terra fosse sferica, e giunti al XV secolo tutti i dubbi erano svaniti” (Russel 1991). Dallo storico e sociologo Stark apprendiamo che per Edward Grant, nel suo monumentale studio sulla cosmologia medievale, riporta che in nessuno degli scritti della Scolastica si parla di una Terra piatta. A questo si aggiunge che nessun documento riguardante “Colombo a lui contemporaneo, compreso il suo stesso Diario di bordo e Vita d’ammiraglio di suo figlio, e nessun racconto dei viaggi precedenti, inclusi quelli di Magellano, si parla mai della forma della Terra. E questo perché tutti sapevano” (Stark, 2003). È pur vero che alcuni intellettuali spagnoli avevano affrontato Colombo e sconsigliato nell’impresa, ma semplicemente perché, sapendo chela terra era sferica, secondo i  loro calcoli era molto più grande di quello che Colombo in effetti credeva. E avevano ragione! Se l’emisfero occidentale non fosse esistito, e Colombo, ovviamente, non poteva sapere della sua esistenza, egli e tutto il suo equipaggio sarebbero morti in mare per mancanza di cibo e d’acqua. Allora perché oggi noi non sappiamo ciò che tutti sapevano già nel medioevo? Perché l’invenzione della guerra tra fede cristiana e scienza, della loro inconciliabilità è servita per oltre tre secoli come strumento principale dell’attacco ateo alla fede. La nascita della “leggenda nera” è servita ai cultori del “libero” pensiero nella modernità, come arma di battaglia privilegiata per “liberare” la mente umana dalle “catene della fede” e portare l’umanità ad un tempo di pace e fratellanza. Questo sforzo si è concluso, infatti, con il XX secolo e con tutto quello che ne è corso. Ma questa è un’altra storia!

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