Ddl Lo Giudice, Meluzzi: “Pronto a rischiare il carcere. Ai diritti dei minori etero non pensa nessuno”

Meluzzi

di Lucia Bigozzi

“Sono pronto a sfidare il carcere: ho sempre anteposto la mia coscienza a misure normative, soprattutto se assurde. Questa è una norma aberrante da ogni punto di vista”. “In questa aberrazione del diritto, i diritti dei minorenni eterosessuali non sono tutelati da nessuno. Mentre c’è una preoccupazione di sacralizzare in modo fascista gli interessi di qualcuno, non c’è invece alcun rispetto per i punti di vista degli altri. E’ una proposta di legge degna di un Gulag”. Due concetti sui quali Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo, incardina un durissimo j’accuse sul ddl Cirinnà-Lo Giudice su omosessualità, bisessualità e transessualità. Nella conversazione con Intelligonews mette in guardia sui rischi non solo per i medici ma soprattutto per i pazienti.

La norma presentata dai senatori Cirinnà e Lo Giudice su omosessualità, bisessualità e transessualità, prevede tra l’altro, due anni di carcere allo psichiatra o psicologo con multa dai 10 ai 50mila euro per “chiunque esercitando la pratica professionale faccia uso su soggetti minorenni di pratiche rivolte alla conversione dell’orientamento sessuale”. E’ una noma di libertà? 

“Trovo che sia una norma aberrante da ogni punto di vista, cominciando anche da quello bioetico in senso generale, perché coercire la libertà terapeutica secondo scienza e coscienza dei medici è gravissimo e si traduce sempre con degli effetti devastanti non solo sugli aspetti complessivi di libertà della società ma anche sulla salute delle persone. Pensare di intervenire de lege per decidere chi un medico può curare o non può curare, i modi o le forme in cui può farlo, è un’idea che poteva avere diritto di cittadinanza soltanto nella Russia di Stalin o nella Germania nazista, ma non vedo come possa applicarsi a una società liberale in cui la libertà del rapporto medico-paziente e la libertà di scelta in coscienza del medico, dal giuramento di Ippocrate in avanti, è sempre stata considerata un presidio di civiltà elementare. Lo Stato che si sostituisce al medico nel definire i contorni della terapia significa entrare nel totalitarismo”.

Se il ddl diventerà legge lei come psichiatra sa che rischia di finire in carcere se deciderà di sostenere insieme ai genitori il percorso di un minorenne con un’identità sessuale non ancora chiara? 

“Intanto dico che chi ha scritto questa norma ha un’ignoranza assoluta della neuropsichiatria infantile e ha un’ignoranza assoluta anche della psicopatologia, perché in genere i problemi dell’identità nella fase preadolescenziale o adolescenziale sono problemi complessi e quasi mai limitati alla problematica del genere. Quindi, pensare di far sì che uno psichiatra, uno psicologo, uno psicoterapeuta, non possa più occuparsi di un bambino o un adolescente perché ritiene che nell’anamnesi esistano anche problemi di incertezza rispetto al genere è qualcosa che condanna forse un numero di bambini e adolescenti immensamente più grande di quello che ci si possa immaginare, a non essere curati. Quale situazione psicopatologica grave nell’età infantile e adolescenziale, persino nell’autismo, non ha anche problemi che riguardano l’identità sessuale? Quindi se per caso – faccio un esempio concreto – un soggetto con problematiche di autismo selettivo ha anche problemi di identità sessuale oltrechè problemi di altra identità, il neuropsichiatra dovrà astenersi dal curarlo per il rischio di finire in carcere. E’ assurdo”. 

Ma lei sarebbe pronto ad andare in carcere o rinuncerebbe a seguire questo adolescente?

“In tutta la mia vita, dalla chiusura dei manicomi di Basaglia in avanti, alle battaglie per le comunità terapeutiche per la tossicodipendenza, alle battaglie attuali per la salute mentali in carcere, ho sempre anteposto la mia coscienza a delle misure normative, soprattutto se erano assurde. E credo che come Basaglia sceglierei la libertà di coscienza, anche a costo di sfidare il carcere, come lo sfidò Basaglia”. 

Ma allora il gender nelle scuole?  Se ai bambini eterosessuali viene spiegata la neutralità dei sessi, non è ingerenza? Con la stessa logica, gli educatori dovrebbero essere perseguiti? 

“Eh no… perché in questa aberrazione del diritto, i diritti dei minorenni eterosessuali non sono tutelati da nessuno. In questa situazione, mentre c’è una preoccupazione di sacralizzare in modo fascista gli interessi di qualcuno, non c’è invece alcun rispetto per il punto di vista degli altri. E’ una proposta di legge degna di un Gulag”.

Altro tema che concettualmente si lega al primo appena trattato riguarda le sanzioni previste per i medici che sconsigliano le vaccinazioni. Che idea si è fatto? 

“E’ sbagliato e grave perché sulla base di questo criterio, gender l’inventore delle vaccinazioni che inoculava del vaiolo bovino nelle braccia dei bambini sarebbe stato arrestato. Quindi, alla fine questa rappresentazione delle cose che inchioda i medici a delle linee guida dalla quali già oggi se si discostano rischiano, ma che a questo punto diventa addirittura sanzione preventiva per un reato di opinione del medico, è un’altra manifestazione della deriva totalitaria della nostra società pseudo-libertaria ma in realtà tendenzialmente fondamentalista e totalitaria anche su questioni fondamentali come la salute delle persone”.

Fonte: Intelligonews.it

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