Cosa succederà dopo il 30 gennaio?

fddi Alessio Calò (Campari e deMaistre)

Il 30 gennaio è stato un grande giorno, come hanno scritto su questo blog Salvatore Cammisuli e Giuliano Guzzo: un popolo da tutta Italia (interessante la genesi che ne ha offerto la Miriano) si è mosso e ritrovato a Roma per difendere la famiglia dallo smembramento, concretizzato in questi tempi dal ddl Cirinnà. Un popolo che, dopo le prime titubanze e paure, sta crescendo e si sta organizzando per “avviare processi” (EG) che proseguiranno dopo il Family Day, perché la guerra è appena iniziata. Proponiamo ai nostri elettori qualche spunto di riflessione.

Il primo riguarda la “profanazione” di piazze storicamente simbolo delle rivendicazioni della sinistra. Prima San Giovanni, teatro del Family Day del 20 giugno, poi il Circo Massimo. Piazze che un tempo venivano riempite dalla sinistra (pare che nel 2002 Cofferati ci avesse portato – con l’apparato iper organizzato e iper finanziato della CGIL – 3 milioni di persone; fatto ben strano se l’ANSA ha dichiarato che al Circo Massimo ne entrano al massimo 300 mila), la stessa sinistra che oggi riesce a riempire a mala pena qualche autobus (forse perché preferisce i trenini).
Ci spiace poi che la sinistra abbia cambiato target di riferimento, passando dai diritti sociali a quelli (in)civili: la sinistra vera dovrebbe tornare a pensare al lavoro, ai poveri, alle difficoltà delle famiglie, piuttosto che ai capricci degli alto-borghesi. Dovrebbe difendere il proletariato (ovvero coloro che hanno come ricchezza solo i propri figli) e combattere il capitale, arricchito dal commercio dell’utero in affitto (con la compravendita di donne e bambini) e dai lauti profitti dell’industria contraccettiva e abortista. Ma forse questa sinistra, ormai tristemente avviata sul sentiero radical-chic (come intuì il grande filosofo Del Noce), non è che l’utile idiota dell’oligarchia finanziaria al potere.

Il secondo spunto riguarda il ruolo della CEI (e appendici), rispetto al Family Day del 2007: il passaggio dalla gestione trainante di Ruini a quella trainata (quando non zavorrante) di Bagnasco ha rivelato come, grazie anche agli interventi provocatori del segretario Galantino (lo ringraziamo davvero per averci permesso di farla finita con certo clericalismo cattodem), l’autonomia dei laici sia cresciuta, fino ad ottenere ex post la benedizione della CEI. Che dire? Abbiamo risposto al meglio alla richiesta del Santo Padre di lasciarci alle spalle qualsiasi tipo di “input clericale”, anche se il sostegno morale dei pastori ci sarebbe di grande conforto (ringraziamo mons. Bregantini per la sua preziosa presenza al Circo Massimo).

Dal punto di vista della politica, regno del cinismo e della furbizia, al Circo Massimo abbiamo assistito ad una testimonianza e ad un segnale importanti: un popolo stanco di fuffa renziana e poltronismo alfaniano reclama una considerazione seria, e non ha più paura di farsi sentire. Renzi non faccia il furbo né l’arrogante, sappiamo bene che sta spostando l’attenzione su temi mediaticamente sensibili per mettere in secondo piano i lavori sulla riforma costituzionale (che dire anti-democratica è poco) e nascondere il fallimento della sua politica economica eterodiretta (inutile far finta di battere i pugni sul tavolo della Merkel quando questa ti tratta da sub-umano), che sta trasformando l’Italia in un deserto industriale popolato da un esercito di riserva.
Ora rimaniamo comunque in attesa (non passiva ovviamente) di vedere il percorso del ddl Cirinnà: cerchiamo di resistere fino all’estate e poi aspettiamo che Renzi si logori con il referendum costituzionale, quando i i grillini – e non solo – lo massacreranno.

Intanto ci dovremo sorbire la martellante campagna omosessualista iniziata sui media (abbiamo avuto un bell’esempio domenica: pomeriggio con la d’Urso tutto pro-gender, tribunale giacobino a La7 per la Miriano, le Iene a declamare la bellezza delle coppie omo-genitoriali, la notte su Rai3 con le continue prese in giro al Family Day), che comunque conferma il successo del Family Day: ci ripropineranno le palle dei figli del principe della menzogna, come i 100.000 figli di coppie gay, la madre come “concetto antropologico”, la superiorità delle coppie gay rispetto alle famiglie nell’educazione dei bambini, quel che conta è l’amore, ecc.

Cari amici, siamo “strumenti insufficienti”, ma “il Signore ci aiuterà e Maria Sua Santissima Madre sta dalla nostra parte”!

 

Fonte: Campari e deMaistre

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