La donazione di Caffarra: milioni di euro per i poveri

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Lo stile è l’uomo. Oggi che il cardinal Caffarra va in pensione si può dire: è stato per me un privilegio conoscerlo, apprezzarlo, godere della sua simpatia.
Ho conosciuto il cardinale così: un uomo schivo, di preghiera, prudente, innamorato di Cristo e della Chiesa. Lontano dai riflettori, semplice, difensore della famiglia.
Giovanni Paolo II lo aveva scelto anche per questo: per la sua grande competenza teologica in campo morale.
All’ultimo Sinodo Caffarra è stato uno dei firmatari della lettera al papa,

presentata dai media in modo totalmente falso.
E’ stato al fianco di Pell, Sarah… per resistere al tentativo dei vescovi del Nord Eurropa di buttare a mare il magistero della Chiesa sulla famiglia.

Per questo ha pagato in termini di immagine. Lo hanno dipinto come un uomo di poetre, un “moralista”, un uomo del vecchio “apparato”.

Ma non è cosa che importi, l’immmagine, ad un uomo come lui. Non ha mai reagito.

Oggi esce su Repubblica, in poche righe, una notizia su di lui: i soldi che ha donato in seguito all’eredità Faac. Non aveva detto nulla. Ha fatto tutto nel silenzio. Con lo stile suo, lo stile prudente, saggio, umile, dei grandi uomini di Chiesa:

 

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Il cardinale Carlo Caffarra ha donato cinque milioni dell’eredità Faac alle famiglie bolognesi in gravi situazioni di disagio per la perdita del lavoro. Le sue scelte, in particolare su una vicenda come quella della multinazionale dei cancelli che ha appannato l’immagine della Curia negli ultimi tempi, si fanno sentire in città a meno di un mese dall’arrivo del suo successore, il vescovo Matteo Zuppi.

È stata la Caritas diocesana, che gestirà la donazione, a rendere noto il gesto del cardinale che risale a settembre scorso… Fu Caffarra a istituire nel 2008 il Fondo di solidarietà per le famiglie, nel quale sono confluite offerte di privati e parrocchie e la maggior parte dei contributi che la Fondazioni cittadine destinano ogni anno all’Arcidiocesi…

Per gli scritti di Caffarra: http://www.caffarra.it/

 

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Autore: Francesco Agnoli

Laureato in Lettere classiche, insegna Filosofia e Storia presso i Licei di Trento, Storia della stampa e dell’editoria alla Trentino Art Academy. Collabora con UPRA, ateneo pontificio romano, sui temi della scienza. Scrive su Avvenire, Il Foglio, La Verità, l’Adige, Il Timone, La Nuova Bussola Quotidiano. Autore di numerosi saggi su storia, scienza e Fede, ha ricevuto nel 2013 il premio Una penna per la vita dalla facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione tra gli altri con la FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana) e l’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana). Annovera interviste a scienziati come  Federico Faggin, Enrico Bombieri, Piero Benvenuti. Segnaliamo l’ultima pubblicazione: L’anima c’è e si vede. 18 prove che l’uomo non è solo materia, ED. Il Timone, 2023.

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