Quale prete?

Cosa dovrebbe dare un prete ai suoi “ fedeli”? Caricarli del peso delle proprie frustrazioni o non piuttosto infondere speranza? La risposta mi par fin troppo ovvia.

In un racconto, il grande scrittore-filosofo spagnolo, Miguel de Unamuno narra la vicenda di un vecchio prete amato e venerato come un Santo. Soltanto che, negli ultimi anni questo uomo ha perso la fede. In lui è sceso un gelo, è calata una solitudine così pesante, così tragica; quanto più in gioventù egli fu arso dall’amore per Dio. Questo uomo avrebbe potuto fuggire, o darsi per morto, forse persino togliersi la vita lontano da ogni sguardo. Ma restò li e recitò la commedia della propria fede per non tradire il cuore puro dei suoi parrocchiani. Quante vite trassero alimento dalle parole, dai sorrisi, dalla tenerezza umana di quel prete; quante conversioni. Ai puristi del dover essere, agli integralisti della sincerità, quest’uomo sembrerà un ingannatore; ma se ben guardiamo ai frutti della scelta silenziosa di questo prete, se restiamo muti davanti al mistero di una coscienza visitata dall’abisso del dubbio, cosa vediamo? Vediamo l’amore di un padre che non carica il fardello delle proprie debolezze sulle spalle di ignari esseri umani. Vediamo il comandante che trema, ma non abbandona la nave. Oggi troppi preti invece, manifestano un malessere che rivestono quasi orgogliosi dell’espressione apparentemente umile, “ siamo uomini come gli altri”. Ad essi dico, “ ne abbiamo abbastanza di uomini come gli altri”, di troppo mondo si dispera, è il sacro che affascina, il potere di un oltre che getti luce su di una realtà fatta di solo calcano, di progetti, di computi. Solo un prete che torni ad essere prete, un prete innamorato di Cristo ha il “ potere” di gettare dentro le nostre vite l’imprevisto della Grazia. Un inatteso dono che passa anche attraverso “l’indegnità sconosciuta” di un uomo che pur in crisi, testimonia sempre, la forza dell’abito che indossa. Ciò che assolutamente dobbiamo scongiurare è la presenza del “ prete amico”, uno di noi, uno, che nel momento della verità più cruda, altro non ha da donare che la propria mondana presenza.

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