Al Papa CL non piace, ma con eccezioni

papa francescodi Sandro Magister

Con i carismatici va a mille, siano o no cattolici. Con i focolarini altrettanto, li ha incitati a proseguire nel solco della fondatrice Chiara Lubich e nel dialogo acumenico e interreligioso. Persino con i neocatecumenali è ora più caloroso che mai: ha messo da parte i rimproveri che ha loro rivolto un anno fa e ne ha benedetto il carisma, specie quello missionario.

È con Comunione e liberazione, invece, l’ultimo dei movimenti a cui ha dato udienza, che papa Francesco si è mostrato freddo e burbero. Don Luigi Giussani, con i suoi libri, l’ha riposto in biblioteca. Il carisma delle origini, invece di benedirlo, l’ha messo all’indice. Contro l’autoreferenzialità di chi dice “Io sono CL” ha speso i passaggi più corrosivi del suo discorso, sabato 7 marzo, davanti a una piazza San Pietro gremita e festosa, ma incerta su come interpretare il duro rimbrotto papale.

Perché è vero che Jorge Mario Bergoglio ha letto – e l’ha ricordato – alcuni libri di Giussani. Ma di Comunione e liberazione ha sempre conosciuto una parte, non il tutto. I suoi amici, di ieri e di oggi, appartengono tutti e soltanto a quel nucleo ciellino di Roma che traeva ispirazione da don Giacomo Tantardini e che pubblicava il mensile internazionale “30 Giorni”, mai riconosciuto come propria espressione dall’ufficialità di CL.

Oggi don Tantardini è in cielo e “30 Giorni” non c’è più. Ma il reticolo degli amici ciellini di Bergoglio è più vivo che mai. Ed è impegnatissimo, nel circuito dei media, a sostenere a spada tratta il pontefice regnante, qualunque cosa dica o faccia.

Stefania Falasca, alla quale Francesco dedicò la sua prima telefonata da papa la sera stessa della sua elezione, è diventata editorialista principe di “Avvenire”, il quotidiano della conferenza episcopale italiana. Mentre suo marito Gianni Valente, in servizio all’agenzia vaticana “Fides”, si distingue per le sue iniziative di diplomazia parallela sul fronte dei rapporti tra Vaticano e Cina (iniziative criticatissime dal cardinale Joseph Zen) ed è una delle firme di punta di “Vatican Insider”, portale d’informazione religiosa tra i più letti al mondo.

Creatore e regista di “Vatican Insider” è Andrea Tornielli, vaticanista e saggista di vasta risonanza con in più il privilegio di un accesso personale e frequente al papa. Mentre Lucio Brunelli, di cui si ricorda la pubblicazione nel 2005 del diario anonimo di un cardinale del conclave con i retroscena dei 40 voti rastrellati allora da Bergoglio, è passato da vaticanista della tv italiana di Stato a direttore del telegiornale di TV 2000, l’emittente dei vescovi.

Il cognato di Brunelli, Massimo Borghesi, professore di filosofia all’Università di Perugia, continua ad essere l’intellettuale del gruppo, ultrabergogliano anche lui, anche a costo di andare fuori misura nel prendere le distanze dal pensiero di Joseph Ratzinger. Una sua riflessione su papa Francesco e i movimenti ecclesiali, pubblicata il 3 marzo su “Terre d’America“, ha curiosamente anticipato il tono del discorso di pochi giorni dopo del papa a CL.

E il direttore del sito “Terre d’America” è un altro di questi amici ciellini di Francesco. È Alver Metalli, giornalista e scrittore, una vita tra Argentina, Messico e Uruguay, oggi residente a Buenos Aires, nonché inventore dell’intervista data da Francesco a “La Cárcova News”, il giornale dell’omonima “villa” di periferia della capitale argentina, realizzata a Santa Marta il 7 febbraio e messa in rete il 10 marzo.

fonte: Settimo Cielo

 

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