Papa: assassinati solo per essere cristiani

papa francescodi Redazione Tempi

Papa Francesco ha parlato dei ventuno copti uccisi dall’Isis. Lo ha fatto davanti ai rappresentanti della Chiesa Riformata di Scozia e, parlando a braccio, ha detto che questi uomini «sono stati assassinati per il solo fatto di essere cristiani. Il sangue dei nostri fratelli cristiani è una testimonianza che grida. Siano cattolici, ortodossi, copti, luterani non importa: sono cristiani! E il sangue è lo stesso. Il sangue testimonia Cristo. Ricordando questi fratelli che sono morti per il solo fatto di testimoniare Cristo, chiedo di incoraggiarci l’uno con l’altro. I martiri sono di tutti i cristiani».

FEDE E TESTIMONIANZA. Nel suo discorso, incentrato sull’ecumenismo, il Pontefice ha insistito sulla necessità, «nel nostro mondo globalizzato e spesso disorientato», di dare «una comune testimonianza cristiana». Essa «è un requisito necessario per l’incisività dei nostri sforzi di evangelizzazione. Siamo pellegrini e peregriniamo insieme. Dobbiamo imparare ad “affidare il cuore al compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo: la pace nel volto dell’unico Dio”». «La fede e la testimonianza cristiana – ha proseguito papa Francesco – si trovano di fronte a sfide tali, che soltanto unendo i nostri sforzi potremo rendere un efficace servizio alla famiglia umana e permettere alla luce di Cristo di raggiungere ogni angolo buio del nostro cuore e del nostro mondo».

GRAZIE AD AL SISI. Contattato dall’Agenzia Fides tramite dei collaboratori, il Patriarca di Alessandria dei copti cattolici, Ibrahim Isaac Sidrak ha fatto le condoglianze «a tutte le famiglie dei martiri, che hanno dato la vita a motivo della loro fede, e nello stesso tempo ringrazia il Presidente Abdel Fattah al Sisi e tutte le istituzioni del governo egiziano per la veloce risposta che hanno dato a tale atto terroristico».
Il segretario del patriarcato copto cattolico, padre Hani Bakhoum Kiroulos, ha detto sempre a Fides che «questa tragica vicenda sta unendo tutto il Paese, cristiani e musulmani. Se puntavano a dividerci, il loro progetto è fallito. La dura condanna dell’università di Al Azhar è stata immediata e senza appello. E anche la fulminea operazione militare dell’aviazione egiziana contro le basi dello Stato Islamico in Libia mostra che per il governo i cittadini egiziani sono tutti uguali, e che l’Egitto si sente colpito come nazione dal delirio sanguinario dei terroristi».

fonte: Tempi.it

 

 

 

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Autore: Libertà e Persona

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