P. Spadaro e il curioso caso della Relatio

Antonio-Spadaro-jesuite-et-cybertheologien_article_popinE’ ormai chiaro che alcuni passi della famigerata Relatio post disceptationem, quella che i circoli minori hanno di fatto massacrato di emendamenti, sono farina del sacco di Mons. Bruno Forte, prova ne è stata la clamorosa presa di distanza del Card. Erdo in conferenza stampa. In particolare si tratta del paragrafo sull’apertura alle persone omosessuali; a precisa domanda sul tema il cardinale ungherese si è rivolto a Forte per dirgli, in soldoni, “questa l’hai scritta tu, rispondi tu”.

Che Mons. Forte abbia tirato la corda oltre il lecito è abbastanza chiaro, basta rileggersi le osservazioni taglienti che il cardinale africano Napier ha rilasciato in conferenza stampa lo scorso martedì. L’aggravante, come ha scritto il sempre attento Sando Magister, è che quel paragrafo non manifesta per nulla quanto emerso dalla discussione in aula, prova ne sono anche le relatio dei vari circoli minori di tutte le lingue (leggere per credere). Nella discussione, scrive Magister, solo due padri hanno parlato di questo tema con una certa “apertura”, uno di questi è proprio il cyberteologo, nonché direttore della Civiltà Cattolica, P. Antonio Spadaro.

Lo stesso cyberteologo ha pubblicato il suo intervento al Sinodo sul suo blog (vedi QUI) e si può leggere con chiarezza il passaggio di cui ha parlato Magister.

La stessa questione omosessuale – ha detto in aula il direttore della Civiltà Cattolica – inoltre, ci interpella a una seria riflessione su come elaborare cammini realistici di crescita affettiva evangelica. La Chiesa forse non ha affrontato fino ad oggi la questione con il dovuto ascolto e discernimento, considerandola solamente un residuale elemento di disordine.”

Non c’è che dire, a P. Spadaro bisogna riconoscere che ha vermente parlato con “parresia”. Anche se questa posizione apre, più o meno esplicitamente, a una rottura netta con la dottrina cattolica in materia. Ma è “parresia”.

Tuttavia è di una certa curiosità leggere quanto scritto nella Relatio post disceptationem da mons. Forte a proposito dell’accoglienza delle persone omosessuali. Attenzione alle parole, perchè in effetti sembra una specie di copia-incolla con l’intervento di P. Spadaro.

La questione omosessuale – si legge al n°51 della Relatio post disceptatationem – ci interpella in una seria riflessione su come elaborare cammini realistici di crescita affettiva e di maturità umana ed evangelica”

Ricapitoliamo. Secondo Magister solo due (su duecento) padri sinodali hanno affrontato il tema in questione con un certa “apertura”, di questi uno è, appunto, P. Spadaro. Allora viene abbastanza spontaneo pensare che Mons. Bruno Forte e P. Spadaro, incluso direttamente dal papa tra i padri sinodali, abbiano pensato bene di fare un bel copia-incolla secondo il loro personalissimo sentire, infischiandosene di come sono andate effettivamente le cose in aula.

Perchè? Beh, difficile a dirsi. A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca. Non sarà che i due fossero impegnati a far passare un’idea ben precisa? Magari già condivisa prima del Sinodo? Oppure, tutto è una semplice e fatale coincidenza. Lasciamo al lettore l’ardua sentenza.

Ovvio che dalle parole di P.Spadaro e da quelle di mons. Forte tutto può essere, si può anche dire che nulla è stato fatto in rottura con la dottrina, però l’episodio resta curioso. Incredibili effetti della pastorale.

Curiosa è anche l’assenza di ogni riferimento alle relatio dei circoli minori sulla pagina facebook del cyberteologo, perchè non ne parla? Anche questa sarebbe una forma di “parresia”. Tra l’altro nella conferenza stampa di questa mattina il card. Damasceno ha detto che “la Relatio Synodi recepisce tutti gli emendamenti dei circuli minores”. E tra questi non ce n’è uno che in materia abbia i toni (e i contenuti) tratteggiati da Spadaro-Forte.

Spigolature e misteri della Relatio post disceptationem…

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