Impegno per il matrimonio, 9 consigli al Sinodo

marriageRafael Navarro-Valls, Mary Ann Glendon, Mons. Renzo Bonetti, Marcello Pera, sono sole alcune delle oltre quaranta personalità che hanno sottoscritto una lettera pubblica in difesa del matrimonio e in vista dell’ormai prossimo Sinodo straordinario sulla famiglia. L’hanno rivolta a Papa Francesco e a tutti i padri sinodali. Con qualche consiglio interessante.

Scrivono che “questo sinodo  è l’occasione per esprimere la verità senza tempo sul matrimonio”, perché “la posta in gioco è alta”. Citano un rapporto internazionale del 2013 per dire che ormai in America, Europa e Oceania l’istituto del matrimonio è poco rilevante, e quelli esistenti sono costituzionalmente fragili: negli Stati Uniti una percentuale che oscilla tra il 40 e il 50% dei primi matrimoni terminano con un divorzio. Le conseguenze di tale situazione per adulti e bambini sono varie: povertà, rendimenti scolastici più bassi, disagi psicologici, maggior fragilità fisica.

“Crediamo, scrivono, che la famiglia è, con la Chiesa stessa, la più grande manifestazione istituzionale dell’amore di Cristo. Per coloro che desiderano amare come Egli vorrebbe il matrimonio e la famiglia sono indispensabili, sia come veicoli di salvezza che come baluardi della società umana”. Per questo non si limitano ad esortare, ma fanno proposte per risolvere la crisi. Eccole:

1. una ricerca interdisciplinare condotta dalla Pontificia Commissione per la Famiglia sul ruolo della pornografia e del cosiddetto divorzio “senza colpa” (no-fault-divorce) nella crisi del matrimonio;

2. educare i seminaristi. Fornire corsi obbligatori che comprendano prove di scienze sociali sui benefici del matrimonio, le minacce al matrimonio, nonché le conseguenze del divorzio e della convivenza per i bambini e la società;

3. formare i sacerdoti affinché nelle loro omelie sappiano mostrare il valore spirituale e sociale del matrimonio, le sfide del mondo contemporaneo alla famiglia e l’aiuto della parrocchia alle coppie in difficoltà. Uno studio recente ha mostrato che per il 72% delle donne cattoliche americane l’omelia domenicale è la fonte primaria per conoscere la propria fede;

4. creare delle piccole reti di coppie sposate che siano in grado di essere guida a livello parrocchiale, per dare sostegno ad altre coppie a mantenere sano e duraturo il loro matrimonio;

5. educare i parrocchiani sulla straordinaria influenza che possono avere sui matrimoni di amici e familiari;

6. incoraggiare e sostenere la riconciliazione delle coppie sposate che sono separate o hanno divorziato;

7. richiesta ai vescovi di tutto il mondo per avviare regolare preghiera durante la S.Messa domenicale per avere la grazia di matrimoni forti e duraturi;

8. supportare gli sforzi per mantenere e difendere ciò che è retto e giusto nelle esistenti leggi sul matrimonio, e per ripristinare le disposizioni giuridiche che proteggono il matrimonio come unione coniugale di un uomo e una donna aperti alla vita;

9. sostenere la libertà religiosa nei tribunali dove si discutono i divorzi. Pochi sanno che la libertà religiosa è regolarmente violata dai giudici che ignorano o sviliscono le opinioni di un coniuge che cerca di salvare un matrimonio o tenere i bambini in una scuola religiosa. Preparare un gruppo di avvocati e legislatori per affrontare il tema.

I firmatari sostengono che la realizzazione di uno o più di questi suggerimenti potrebbe rappresentare un notevole passo avanti su scala internazionale per i matrimoni e le famiglie. Addirittura pensano che la realizzazione di tutti i punti indicati potrebbe ribaltare l’attuale stato di crisi del matrimonio e della famiglia. Troppo ottimisti? Può darsi, però, prima di sperimentare chissà quali altre novità, si potrebbe anche tentare.

Print Friendly, PDF & Email
Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo.