Argentina, va in onda il matrimonio fiction

nozze transMentre Papa Francesco celebra 20 matrimoni ricordando che le nozze non sono una fiction, in Argentina si benedice l’unione di due uomini, il trans Luisa Paz e il signor José Coria. Il celebrante è stato P. Sergio Lamberti, nella Parrocchia dello Spirito Santo della città di Santiago del Estero. Questa apertura [della Chiesa Cattolica] – ha dichiarato Maria Rachid, leader argentina dei movimenti LGBT –  non smette di sorprenderci”.

Le cronache narrano di una cerimonia “carica di emozioni” in cui molte coppie trans hanno rinnovato il loro amore. P. Lamberti si è premurato, bontà sua, di specificare che, pur non trattandosi di un vero e proprio matrimonio, si tratta di un grande passo per la Chiesa Cattolica in quanto “Dio non fa eccezioni tra le persone”.

nozze trans 02Il Vescovo, Mons. Bokalic, ha semplicemente ricordato che per matrimonio si intende solo la unione tra un uomo e una donna “naturalmente concepita come tale nel grembo materno”, ma di fatto non ha sollevato obiezioni alla “benedizione” della coppia nella parrocchia. Le sue precisazioni, richiamando anche il Catechismo della Chiesa Cattolica, sono “per evitare confusione tra le persone e nell’opinione pubblica”, come se il fatto in sé non fosse già abbastanza caotico. D’altra parte tutte le rivoluzioni hanno sempre operato mettendo l’opinione pubblica davanti a fatti compiuti: dire di voler salvare la regola, mentre si agisce in direzione opposta. Tecnica arcinota.

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Commentando il brano evangelico delle “Nozze di Cana” P. Lamberti ha sottolineato che “siamo riuniti per celebrare l’amore di Dio nella nostra vita” e, rivolgendosi alla coppia, ha detto che questo amore che li ha sostenuti finora nella loro scelta di vita “sia rispettato da tutti”.

E’ difficile discettare sull’amore, ancor più tirando in ballo l’Amore di Dio espresso una volta per tutte da Gesù Cristo, perchè il rischio “marmellata”, o soap opera, è sempre dietro l’angolo. La misericordia non è un colpo di spugna, ma è il perdono offerto al peccatore pentito. E’ difficile sostenere che la benedizione dell’unione di una coppia che vive in una condizione oggettiva di peccato, almeno secondo il Magistero della Chiesa, possa essere facilmente venduto come un gesto dell’amore di Dio.

papa sposi

Papa Francesco, celebrando i 20 matrimoni in quel di S.Pietro, ha ricordato che il consenso matrimoniale in Cristo è un modo per dire «“Ti amo, e per questo ti faccio più donna” – “Ti amo, e per questo ti faccio più uomo”. È la reciprocità delle differenze», confermando, se mai ci fosse stato qualche dubbio, che la natura del matrimonio è fondata sulla differenza maschio-femmina.

Siamo ormai in vista del prossimo sinodo straordinario dei vescovi, 5-19 ottobre, che verterà proprio sul tema della famiglia, e nessuno immagina aperture tali che possano arrivare alla benedizione di unioni sul modello proposto dal parroco argentino. Anzi, la prima preoccupazione manifestata dallo stesso Papa preso “quasi ai confini del mondo” è quella di mostrare la bellezza del matrimonio cristiano. Tra tutte le misericordiose pastorali che potranno essere messe in campo l’ultima a cui si deve pensare è quella delle “nozze” fiction.

Il Card. Muller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, ha scritto un libro intitolato “La Speranza della famiglia” dove dice chiaramente qual’è il punto. “Il nostro problema più grave è il gran numero di battezzati che si sposano civilmente e degli sposati sacramentalmente che non vivono né il matrimonio né la vita matrimoniale in sintonia con la vita cristiana e gli insegnamenti della Chiesa”. Un qualsiasi riferimento improprio all’amore di Dio è fuorviante. “I dati della Scrittura – dice il cardinale tedesco – rivelano che, oltre la misericordia, anche la santità e la giustizia appartengono al mistero di Dio. Se occultassimo questi attributi divini e si banalizzasse la realtà del peccato, non avrebbe alcun senso implorare per le persone la misericordia di Dio.”  (La Voce di Romagna, 17/09/2014)

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