Un requiem per Martini

 

“Sui morti niente, se non bene”. Si diceva così, e vorrei essere fedele a questo detto. Non dire niente. Ma poichè tutti dentro e fuori la Chiesa si sbracciano per incensare un uomo che ha combattuto di continuo la Chiesa, la sua dottrina, e la sua morale (Humanae vitae), mi limito a ricordare la proficua collaborazione tra Martini e Ignazio Marino, alfiere “cattolico” di aborto, ricerca occisiva sulle embrionali, liberalizzazione delle droghe, eccetera.
E penso tra me e me che qualcuno avrebbe dovuto farlo firmare a Martini, un preambolo sulla sua adesione alla fede cattolica; che, per lui, un cattolico dovrebbe solo pregare “con timore e tremore”. Gli elogi post mortem, tanto più a chi non li merita, non servono a nulla per la salvezza dell’anima…

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17 pensieri riguardo “Un requiem per Martini”

  1. Aspettavo con ansia un vostro commento e non mi avete deluso, per fortuna. Che Martini “combattesse la Chiesa e la sua dottrina” è un’accusa curiosa da parte di un blog che ha scritto decine di post contro il Concilio Vaticano II e a favore dei Lefevriani, solo per fare due esempi. Ma evidentemente l’idea che la Chiesa sia un corpo vivo, fatto da tutti noi e pertanto composto da opinioni diverse, vale solo a corrente alternata…
    Che per Martini un cattolico dovesse “solo pregare con timore e tremore” è invece una tale sciocchezza che posso solo farLe i complimenti per averla scritta restando serio.
    Ah, Righi, un’ultima cosa: sulla salvezza dell’anima non decide ancora Lei, so di darLe una brutta notizia ma se ne faccia una ragione.

  2. salve
    neanche lei signor Marchesi, decide sulla salvezza dell’anima…grazie a DIO…
    saluti e sorseggi un po di camomilla, forse le fa andare via tutto il fiele che sparge in lungo e in largo
    Piero e famiglia

  3. Voglio ricordare che c.m.martini è stato un grande filologo,e ha rappresentato la chiesa cattolica nell’impresa ecumenica dell’edizione del Novum Testamentum Graece (Nestle-Aland)

  4. Carlo Maria Martini ha avuto i suoi pregi, e i suoi difetti.
    Ora non usiamolo come una clava per farci del male a vicenda.
    Diciamogli un eterno riposo e pace all’anima sua, tratteniamo ciò che di buono ha fatto, detto, scritto, e gettiamo ciò che di cattivo ha fatto, detto, scritto!
    Andiamo oltre, e ringraziamo Dio che nel 2005 l’abbiamo scampata bella!

  5. Che il Corpo Mistico della Chiesa sia composto dalle OPINIONI che abbiamo sulla sua dottrina; che magari segno della sua vitalità sia il fioccare di tali opinioni; e che alla fine il suo valore supremo sia proprio il vitalismo che in ciò si sprigiona… Ecco dispiegata la presuntuosa confusione degli ammiratori del defunto cardinale, pregare per il quale è l’unica cosa seria da fare per un cattolico.

  6. Carlo, io la vedo al contrario, ossia fin da subito una parte delle gerarchie ha osteggiato il Concilio, generando tensioni che sono arrivate sino ad oggi. La crisi della Chiesa credo sia difficile da imputare a una sola causa, visto quanto è cambiato il mondo da dopo la Seconda Guerra Mondiale; d’altronde non esiste contro-prova di come sarebbero andate le cose se il Concilio non ci fosse stato.

    Righi, anzitutto non si arrabbi, che poi le impazzisce il caps-lock. Poi, se Martini si è auto-escluso dalla Chiesa e andava contro il dogma, perché non è mai stato scomunicato? E, parlando di dogmi, non è forse dogmatica la Lumen Gentium, ad esempio? Però qui si critica il CVII (che il Papa non ha mai rinnegato, mai) quotidianamente. Sulla Sua frase finale nell’articolo: quindi non intendeva che l’anima di Martini è secondo Lei in pericolo? Sarò io malizioso, meglio così. Comunque sia, condivido appieno quanto detto da silla (ultima frase a parte) e mi unisco alla vostra preghiera per Martini, confidando che lui certamente intercederà per noi.

  7. Leggo che Martini ha non voluto il sondino gastrino (alimentazione artificiale) e si è fatto sedare. Welby si fece staccare il respiratore (respirazione artificiale) e si è fatto sedare. L’alimentazione e la respirazione artificiali – insegna la Chiesa – non è accanimento terepeutico, che le rifiuta commette suicidio. Che vergogna un Cardinale di Santa Romana Chiesa ha voluto l’eutanasia! Anche da morto Martini continua a scandalizzare e a danneggiare la Chiesa.

  8. Righi, se smettesse di insultare sarebbe buona cosa. Del CVII ho parlato io, quindi terreno che ignoro del tutto direi proprio di no: semmai è Lei che in due righe i) Prende le distanze dal sito che la ospita, che peraltro ha una linea editoriale chiarissima, non è un contenitore di opinioni di varia natura (se mi volete dare una rubrica, ben volentieri); ii) Dice che non vuole discutere sulla dogmaticità dei singoli documenti (ma io ne ho citato uno ben preciso, che è dogmatico); iii) Dice che “il dibattito è aperto” (come per l’Humanae Vitae. Che a questo punto poco importa che sia dogmatica o meno, visto che Lei dibatte liberamente su un altro testo dogmatico).
    Quindi, esattamente, cos’è che ignoro io?

  9. Signor(in)a Ester, il Catechismo della Chiesa Cattolica parla chiaro (http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a5_it.htm) e anche la Congregazione per la dottrina della fede è stata molto esplicita (http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20070801_nota-commento_it.html). La discussione su nutrizione e idratazione artificiale riguardano i casi di stati vegetativi in cui la sospensione di tali pratiche artificiali determinerebbero da sole la morte del paziente. Il cardinal Martini non è morto per inanizione o disidratazione, ma per complicazioni legate al Parkinson che lo avrebbero condotto alla morte anche con alimentazione artificiale, la quale sarebbe stata in tal caso accanimento terapeutico.

  10. Bravo Antonio Righi! “Parce sepulto”, d’accordo, ma i fatti sono fatti e la chiarezza si impone soprattutto perchè la stampa conformista, capofila i soliti Corrierone e Repubblica, ha già avviato il processo di beatificazione. Il defunto va ricordato nelle preghiere, come tutti i defunti, ma, per favore, non presentiamolo ora come un “Maestro”.
    Paolo Deotto, direttore di Riscossa Cristiana

  11. “Sempre per chiarirmi con chi non conosce la dottrina cattolica”
    “Marchesi, lei è duretto”
    “So però di essere su un terreno che lei ignora del tutto, per cui mi fermo…”
    “Ridicolo provocare”
    “La pianti con le sciocchezze e si riposi…”
    Questo è il suo elevato argomentare, non lo devo chiamare insulto? Il mio tono inquisitorio sono le domande che Lei continua a eludere, il sarcasmo è ironia, e c’è chi la possiede e chi no.
    Per il resto, cosa c’entra Lumen Gentium l’ho già spiegato e rispiegato, ma Lei ha sempre evitato di rispondere nel merito, con giri di parole sempre più larghi.
    Perciò, semplicemente: come si pone Lei rispetto ai testi dogmatici del CVII e al CVII in generale? Come si pone rispetto all’atteggiamento che ha il blog che ospita i Suoi articoli rispetto al CVII? Sono due semplicissime domande, che Lei sistematicamente elude. Si chiama discussione, l’Inquisizione la lascerei a tempi andati. Ed è fondamentale per contestualizzare le Sue accuse a Martini.

  12. Gli amici di C.M.M. alla Stefano Marchesi amano essere ironici, e infiorettano la loro prosa con metafore, ossimori, chiasmi.
    In 31 anni, neanche una metafora né un ossimoro né un chiasmo nei messaggi della Madonna a Medjougorje. Men che meno l’ironia.

  13. Non voglio entrare nel merito della discussione, ma invito tutti a leggersi, in proposito, l’illuminante articolo di Socci al riguardo. Comunque, quando un Cardinale della Chiesa Cattolica si esprime in favore delle coppie omo, dell’uso del profilattico e altre uscite quantomeno inopportune, egli stesso si chiama fuori dalla Chiesa. E concordo con chi ha scritto che nel 2005 l’abbiamo scampata bella. Pace all’anima sua.

  14. Non entro nella discussione (ne ho scritto sopra) una cosa per Stefano devo dirla:
    Il CVII è pastorale, non dogmatico, è dogmatico solo quando ribadisce l’insegnamento di sempre della Chiesa.
    La Humanae vitae e l’Evangelium vitae invece non possono assolutamente essere considerati magistero ordinario ma dogmatico (come la dichiarazione di GPII sul sacerdozio femminile) per cui vanno seguiti perfettamente, quindi sull’aborto, morale sessuale non si può proprio fare quello che si vuole e un cattolico non può sostenere e approvare MAI l’aborto che è un omicidio: se poi direttamente o indirettamente vi si collabora si incorre nella scomunica latae sententiae.
    Detto questo la lumen gentium, quando ribadisce l’insegnamento di sempre della Chiesa è dogmatica e a me va benissimo; per altro non sono contro il CVII purché lo si legga alla luce della Tradizione come insegna il Papa ovvero il Vicario di Cristo se si è cattolici.
    Non mi pare ad esempio che la SACROSANTUM Concilium abbia abolito il latino e il gregoriano e promosso le messe show che si vedono, come non mi pare che il CVII abbia detto che su aborto, eutanasia ecc…si può discutere, anzi: GPII lo ha chiarito ulteriormente nel caso qualcuno avesse avuto dei dubbi (che non c’erano per chiunque non fosse in malafede) con l’EV.
    Il problema è che più di qualcuno crede che con il CVII sia nata un’altra Chiesa, una Chiesa che liscia il pelo allo spirito del tempo: questa Chiesa non esiste o è eretica, a meno che non si vogliano sbugiardanre Gesù Cristo stesso e 2000 anni di Papi e Santi.

  15. John, ma infatti io ho parlato della Lumen Gentium, non del CVII tutto (che poi io apprezzi enormemente il CVII tutto è altra cosa): una risposta come la tua l’accetto e mi va bene (seppur non si possa negare che sull’Humanae Vitae la discussione sia piuttosto accesa, prescindendo dalle posizioni mie, vostre e di Martini), visto che credo anch’io che il CVII sia da un lato rivoluzionario -anche se so che questa parola qui non sarà apprezzata- e dall’altro assolutamente coerente con il messaggio di Cristo e con l’essenza della tradizione cristiana. Poi sulla Sacrosantum Concilium si potrebbe discutere per ore: io ritengo i concetti alla base della “nuova” messa assolutamente fondamentali, ma mi rendo anche conto che molte messe parrocchiali facciano fatica a offrire la giusta dimensione di sacralità; ritengo però che non si possa dare la colpa di ciò al CVII… Ma questi sono discorsi un po’ elaborati da fare per scritto.
    La (o ti, non ricordo più) saluto, ringraziando in particolare per aver dato la risposta che attendevo da Righi.

  16. Dammi pure del tu Stefano, ci mancherebbe :-), anche se più di qualche volta sono in disaccordo con te apprezzo la tua pacatezza :-)
    Unica puntualizzazione: è vero che sull’HV si discute, ma il fatto è che non si dovrebbe, sull’aborto poi meno che mai, va considerato non un semplice insegnamento magisteriale a cui è dovuto “l’ssequio della volontà e dell’intelligenza” ma un insegnamente definitivo.
    Poi è chiaro ed evidente che un cattolico che approva il preservativo mi scandalizza molto meno di un cattolico che approva l’aborto, ma questo è un altro discorso.
    Un saluto

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