La persecuzione dei Cattolici in Cina: un martirio da non dimenticare

Nel mondo occidentale, dove in molti Paesi la dimensione religiosa si è ridotta soltanto
alla sfera del privato, quando si parla di martiri cristiani si è tentati di
andare con il pensiero molto indietro nel tempo fino ai primi cristiani gettati
nel Colosseo e sbranati dalle belve feroci tra atroci sofferenze. Risulta
davvero difficile trasmettere al cittadino medio la verità sull’attuale stato
di persecuzione nel quale sono costretti a vivere oggi milioni di cristiani,
soprattutto cattolici, ma non solo, in tutto il mondo, soprattutto in Africa e
in Asia.

Facendo eco alla conferenza di Trento, che ha avuto il sostegno anche
di “Libertà e Persona”, dal titolo significativo “La persecuzione dei cattolici
in Cina”, è davvero importante che nella città del Concilio si possa finalmente
presentare la reale situazione odierna dei cattolici cinesi fatta di soprusi,
violenze, arresti ed esecuzioni capitali, il tutto nella quasi totale indifferenza
dei mass media occidentali. Preme ricordare che la presenza cattolica in Cina è
antichissima, risale addirittura al XIII secolo e subì un importante impulso
grazie all’opera evangelizzatrice, oltre che scientifica, del marchigiano Matteo
Ricci all’inizio del 1600, ma possiamo anche ricordare il gesuita trentino Martino Martini che morì in Cina, a Hangzhou nel1661.

Con alterne vicende la chiesa cattolica in Cina ha giocato un ruolo
importante nella vita religiosa e culturale, insieme alle altre confessioni
presenti, fino all’avvento del regime comunista di Mao. Al momento della
proclamazione della Repubblica popolare cinese, il 1° ottobre 1949, la Chiesa
cattolica contava circa 3 milioni e mezzo di battezzati, certamente una
presenza minoritaria, ma con una grande vivacità. I sacerdoti erano quasi 6
mila, le suore oltre 7 mila, circa  300 i seminari diocesani e religiosi. La
Chiesa cattolica contava anche numerose opere sociali:
ospedali, dispensari, orfanotrofi, lebbrosari, università, scuole, si
pubblicavano decine di riviste e giornali. Con l’avvento al potere, il Partito
comunista iniziò un’intensa azione di propaganda per inculcare l’ateismo e ben
presto diede il via alla repressione dalle cosiddette “attività
contro-rivoluzionarie”, comprese quelle religiose. I credenti, infatti, erano
giudicati pericolosi e traditori della nazione, in primo luogo i cattolici,
perché facevano riferimento al Papa, capo di una “potenza” straniera. La
repressione è stata durissima e ha colpito oltre ai Cristiani, è bene
ricordarlo, anche membri di altre confessioni: gli Islamici, i Buddhisti, i
Falun Gong. Migliaia di monasteri tibetani sono stati distrutti e di centomila
monaci ne rimangono seimila. I monaci tibetani sono continuamente
pic­chiati, incarcerati. Drammaticamente noto è il massacro di più di cento
musulmani Uighuri a Ghulja. Ricordo che numerosi sono i vescovi e i religiosi scomparsi
negli anni e di cui non si sono più avute notizie: l’ipotesi più probabile è
quella della morte violenta con l’immediata cremazione del corpo per far
perdere ogni traccia. Comunque nonostante le feroci repressioni, oggi il
cristianesimo ed il cattolicesimo in particolare, ha una sua vivacità e
vitalità; è davvero straordinario notare come molti cinesi si stiano avvicinando
alla Chiesa cattolica, sfidando la repressione e la carcerazione nei laogai;
stime ufficiose parlano di circa 10/12 milioni di battezzati, ma è probabile
che la cifra sia maggiore in quanto molte persone per timore di repressione,
non manifestano pubblicamente la loro appartenenza religiosa. Incoraggiante
notare, inoltre, che l’età media dei religiosi è di 30/35 anni, in
controtendenza rispetto al  mondo occidentale. L’auspicio è che il
coraggioso esempio dei cattolici cinesi possa contagiare anche il nostro mondo così
religiosamente tiepido, almeno in apparenza; come ha ricordato recentemente
anche Benedetto XVI, abbiamo il dovere di far sentire la voce di quei milioni
di uomini e donne che anche rischiando la propria vita testimoniano quotidianamente
quei valori legati alla sfera trascendente dell’essere umano. Purtroppo però ci
rendiamo conto che dalla Cina arrivano nei nostri mercati quotidianamente
prodotti di ogni tipo, ma pochissime notizie riescono a filtrare attraverso la
stretta maglia della censura. Il nome del dissidente Chen Guangcheng, solo per
citare un recente fatto di cronaca, è rimbalzato in occidente
soltanto dopo la fuga nell’ambasciata americana e poi negli USA, ma pochissimi
giornalisti hanno voluto ricordare che Chen, cieco, cristiano, è stato
torturato e incarcerato per quattro anni e tre mesi in un laogai per essersi
battuto contro la politica cinese degli aborti forzati e della sterilizzazione
di massa. La penuria di notizie talvolta è dovuta anche alla complicità diretta
e indiretta delle migliaia di aziende occidentali interessate al grande mercato
cinese e che non hanno alcun interesse a disturbare lo status quo politico, in
assoluto spregio dell’etica in nome del dio profitto. Sarebbe un fatto
straordinario sapere anche quante aziende italiane operanti in Cina
implementano realmente i canoni previsti dalla responsabilità sociale d’impresa
e che interessano la protezione dell’ambiente, la sicurezza del prodotto, ma
anche le condizioni di lavoro e soprattutto i diritti umani. Nella società
cinese, ma possiamo coinvolgere anche gran parte di quella occidentale, il
materialismo consumista, l’ateismo diffuso, lo sfrenato individualismo, non
sembrano soddisfare più soprattutto le giovani generazioni che stanno cercando
risposte alla loro sete di Verità. Non dare loro risposte di senso, come
adulti, amministratori, educatori, imprenditori, partendo proprio dall’analisi
della realtà, sarebbe un delitto contro questa giovane umanità, che avrebbe
conseguenze gravissime nei decenni futuri.

 

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14 pensieri riguardo “La persecuzione dei Cattolici in Cina: un martirio da non dimenticare”

  1. salve
    temo di essere poco, anzi pochissimo, cattolico, scrivendo questa frase: farei volentieri (molto volentieri) cambio con i cattolici cinesi perseguitati e spedirei in Cina, con biglietto di sola andata, tutti i “cattolici” adulti che albergano nella (ex) Nazione Italia.
    saluti e buon fine settimana
    Piero e famiglia
    DIO PATRIA FAMIGLIA

  2. caro piero,
    ma se i compagni cinesi fanno certe cose ai cattolici e’ perche forse sono stati provocati.

    dovremmo smetterla di ricordare il male che fanno se vogliamo dialogare con loro!

    un caro saluto,

    DIO PATRIA FAMIGLIA

  3. in parte si , in parte no…

    le vicende amare descritte nell’articolo ce le ricordano in pochi coraggiosi ….

    e fa un po rabbia pensare che a volte alcuni politici pensano piu’ a difendere l’ideoloigia che la vita delle persone.

    e fanno rabbia tutti gli attacchi insensati ,da parte di quegli stessi politici ,alla Chiesa ,spesso dipinta come una mostruosita’, quando le mostruosita’ sono evidentemente altrove.

    fanno rabbia quei politici che si definiscono cattolici ma che poi di fronte ai valori non negoziabili
    non hano il coraggio di affermare tali valori con foza e assolua fermezza e si “nascondono” dietro le definizioni di “cattolici adulti” o “pensanti”

    e allora piero li vorrebbe mettere di fronte al male che produce l’ideologia con la quale si vorrebbe dialogare piuttosto che condannarla.

    anzi addirittura alcuni aspetti di suddette ideologie quegli stessi politici le approvano. .

    ieri l’eugenetica e l’aborto selettivo erano un male, oggi sono approvati e applicati con “successo” in quasi tutte le nazioni del mondo compresa l’italia.

    e questo fa un po’ rabbia.

    p.s.
    scusami piero se per spiegare il mio post mi sono permesso di interpretare anche il tuo pensiero.

  4. scusatemi di nuovo,

    volevo aggiungere

    alcuni si giustificano dicendo che comunque il fine e’ diametralmente opposto ma io preferisco pensare che il fine non giustifica i mezzi.

  5. Io intendevo quando aveva detto “se i compagni cinesi fanno certe cose ai cattolici è perché sono stati provocati”. Ad ogni modo mi pare d’aver capito che fosse ironico perché se c’è stata una provocazione non venne di certo dalla parte dei cattolici

  6. l’ho scritto perche oggi quello di dire che i cattolici con la loro intolleranza se le cercano e’ assai di moda, spesso e purtroppo anche tra i politici cattolici. e che se i comunisti non dialogano e’ perche sono intolleranti i cattolici

    ma rimanendo nel nostro paese , hanno dato degli intolleranti e misogeni a chi e’ andato alla marcia per la vita.

    o no?

  7. caro prof Umberto ci conosciamo da tempo ; come medico-chirurgo devo dire che da sempre sono affascinato dal dato evidente, in Biologia e dunque in Medicina, che giustamente viene definito ” complessità irriducibile” : cioè il fatto che la biosfera di cui noi uomini siamo la parte eletta ( noi soli fatti eredi in quanto fatti a immagine del Padre) sia strutturata su infinite varianti di mattonii che sono le biomolecole, tuttavia l’ elemento base , la cellula ,sia ben altro e ben più di un aggregato di ioni -sali, amminoacidi glucidi lipidi .
    Mi domando allora come qualcuno,anche accreditato presso ambienti universitari o di ricerca possa pensare che una meraviglia ad esempio come la doppia elica degli acidi nucleici, che racchiude la memoria genetica della singola cellula sia il frutto banale di casuali incontri -scontri di elementi chimici senza un minimo progetto e in assenza totale di una finalità.
    La ragione deve a mio avviso essere libera e serena e poter abbracciare l’ idea di un ” Disegno Intelligente” cioè di in Progetto ..va da sè che ove si dice progetto si dice Creatore-
    Qui mi viene in mente K. Chesterton che in una sua riflessione distingueva il costruttore, che alla fine dell’ opera la ammira e se ne compiace,dal Creatore che la ama ancor prima della sua realizzazione.
    .Grazie per il suo impegno per una ricerca vera e libera da ideologismi
    dove fede e ragione hanno totale diritto di cittadinanaza e anzi concorrono al Bene dell’ uomo

  8. no , non ci fu provocazione alcuna, ma credo che ormai sia considerato provocatorio e fuori luogo il solo credere in Dio , Gesu’ e lo Spirito Santo.

  9. E’ solo questione di tempo Mattia: per adesso in Europa la persecuzione anticristiana è solo morale, teme che possa diventare col tempo qualcosa di più, visti i poteri che sono all’opera

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