Scientocracy 3: il totalitarismo dei “tecnici”

L’Italia laboratorio della tecnocrazia che guiderà l’Europa“, è il titolo a dir poco “agghiacciante” di un articolo apparso su la Repubblica il 13 aprile scorso.

Oltre le ideologie del ‘900 ci aspettava l’ultima, quella che affida alla “scienza”, cioè ai cosiddetti “tecnici”, la guida delle popolazioni. E come è noto, la “scienza” è detentrice della verità: nessuna contestazione è ammessa.

Chiunque abbia pensato che il governo dei “tecnici” fosse solo un episodio e che la parola sarebbe tornata alla “Politica” farà bene ad abbandonare le proprie illusioni, ce lo dice un articolo apparso sul Venerdì di Repubblica il 13 aprile scorso:

Per quanto riguarda l’Italia, dovrebbe essere evidente a tutti che, dopo Monti, non ci sarà un altro governo politico vecchio stile, con Bersani o l’improbabile Alfano premier, ma un altro gabinetto “tecnico”, il cui teorico presidente del Consiglio dovrà fare i conti con l’autentico Premier, il governatore Mari Draghi.Questa sarà la politica nei prossimi anni, il resto sono slogan.

E così l’utopia di un governo degli “scienziati”, sia pure intesi come scienziati dell’economia e della sociologia, si sta compiendo, il vecchio sogno che Francis Bacon aveva affidato alle pagine del suo “La nuova Atlantide“, dopo quasi 400 anni è realtà.

E ce lo dice senza mezze misure la Repubblica, infatti quando afferma che il vero Premier è Mario Draghi ci dice che chi comanda è la BCE, chi già pensava che questo governo dei tecnici fosse un golpe adesso ha di fronte qualcosa di ben più preoccupante, una vera e propria espropriazione della sovranità operata da una istituzione bancaria. Da “tecnici”, se vogliamo.

Ma a cosa servirà andare a votare se le politiche nazionali vengono decise dalla BCE e ai parlamenti non resta che ratificare?

La domanda è tutt’altro che oziosa, infatti proprio ieri, il 17 aprile 2012, è stata votata una precipitosa riforma costituzionale della quale i cittadini non sono stati adeguatamente informati, una riforma che di fatto aliena una parte della sovranità nazionale:

ROMA – Entra in Costituzione il principio del pareggio di bilancio. Il Senato ha approvato con 235 sìe 11 no e 24 astenuti il ddl di riforma dell’ art.81 della Costituzione che è legge con questa quarta e ultima lettura, 
prevista per le riforme costituzionali. A favore più dei 2/3 dei componenti, è evitato così il referendum confermativo.

Da Il Messaggero

E, per amor di democrazia, l’importante è aver evitato un referendum popolare.

Ma la scientocrazia è anche sinonimo di controllo delle masse, e così si avanza anche l’idea di rendere tutti controllabili, ovviamente il pretesto è quello di combattere i “nemici del popolo”, che vengono attualmente identificati con gli evasori fiscali, al riguardo la proposta definitiva è quella di vietare l’uso del contante, una proposta che è stata caldeggiata dalla trasmissione Report del 15 aprile:

…il grosso del sommerso è composto dalle piccole transazioni quotidiane di 10,20,50 o 100 euro…. Certo se per ipotesi si pagasse tutto in modo tracciabile, l’evasione e il sommerso calerebbero drasticamente e disporremmo velocemente delle risorse che ci occorrono da destinare agli investimenti, ai servizi e ai giovani.

Ma come si fa a convincere gli Italiani che non ne vogliono sapere di rinunciare al contante, per abitudine o per convenienza?

E così ogni più piccola nostra spesa sarebbe registrata, non potremo neanche dare la paghetta ai figli o lasciare una mancia al bar, in nome della lotta all’evasione saremmo tutti prigionieri di un grande fratello fiscale.

Questo sistema di controllo si estende a tutti gli aspetti della vita quotidiana, il motivo può essere di volta in volta la lotta al terrorismo quella all’evasione fiscale o magari alle epidemie e ai cambiamenti climatici, un sistema che è stato efficacemente esposto da un pensatore del ‘900, Michel Foucault, che in “Sorvegliare e punire” descriveva la logica del sistema di controllo perfetto, il “Panopticon“, una specie di prigione circolare dove da una postazione centrale i reclusi sono osservati ogni momento:

Ma il Panopticon non deve essere inteso solo come edificio onirico: è il diagramma di un edificio di potere…

Sorvegliare e punire, nascita della prigione

“Nascita della prigione”… un sottotitolo su cui riflettere.

 

(www.enzopennetta.it)

 

 

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4 pensieri riguardo “Scientocracy 3: il totalitarismo dei “tecnici””

  1. panopticon deriva da pas-pasa-pan e orao (tema op di orao) e piu’ o meno significa grande vista ,sguardo del tutto, insomma il grande occhio del grande fratello.

    ora aspetto i commenti dei vari

    ci sventolano davanti bandiere di ogni tipo e tutte vengono descritte come battaglie fondamentali portate avanti per ottenere una vera giustizia sociale (riscaldamento globale, omosessualita’ e gender, razzismo, parita’ delle donne, terzo mondo affamato, laicita’, scarsita’ dell’acqua,riscaldamento globale, ecc) e tutte badate bene in realta accusano noi di essere la causa del male del mondo. non ultima la storia dell’evasione fiscale. ci hanno convinto che il male siamo noi .
    e la tecnica referendaria lungi dall’essere una tecnica di democrazia e’ un’altro strumento di controllo per vedere a che livello di allerta e di sensibilita’ umana siamo giunti.
    chiedere il nostro si al divorzio, significava vedere quanto gli italiani ancora credessero al matrimonio in chiesa e in generale all’istituzione sociale e in ultima analisi alla famiglia che nell’istituzione del matrimonio trovava la sua protezione. cioe’ il divorzio fu presentato come conquista quando invece disgregava l’istituto del matrimonio e quindi la prima difesa alla famiglia come solida istituzione sociale. cioe’ si propone il veleno come cura. stesso principio dell’eutanasia. cultura della morte e della distruzione. cosi’ e’ stato per il referendum sull’aborto e il piu recente sulla fecondazione artificiale.

    il pensiero di chi governa e’ semplice: ” se fanno passare certa immondizia allora sono pronti a ingoiare qualsiasi cosa” e oggi per esempio loro rubano e i ladri siamo noi.
    le auto le dobbiamo comprare ma non le dobbiamo usare perche inquinano e loro fanno tanti e cosi’ grandi sforzi per fare auto sempre meno inquinanti perche noi le usiamo troppo e male.
    i soldi non bastano mai perche non paghiamo le tasse non perche sono gestiti male.
    il problema della liquidita’ del denaro risiede solo nel fatto che e’ difficile da controllare . e allora ci presentano il bancomat come soluzione
    . e se io volessi fare l’elemosina? i barboni e i nullatenenti non possono avere il bancomat.
    un’altro sistema di controllo e’ lo share televisivo. in base ai programmi che guardiamo capiscono il nostro livello di sensibilita’ intelletiva e morale. cosi’ come con internet.

    il sistema capitalista e il sistema comunista erano solo i due occhi dello stesso mostro .
    sono come due lupi che ogni tanto si mordono ma solo per stabilire chi comincera’ per primo a sbranare l’agnello

    a volte le parole del papa passano sottotono…io ricordo GiovanniPaolo II
    quando una delle prime cose che disse fu:”non abbiate paura” in un periodo in cui il terrorismo armato era sistema ed egli stesso ne fu vittima.
    e la strtegia del terrore oggi non e’ conclusa , si e’ solo raffinata se cosi’ si puo dire,e non utilizza piu’ solo le armi e le bombe, oggi il terrorismo e’ piu’ mediatico e si basa su presunte e molto probabili disgrazie a cui andremo incontro se non la smettiamo di comportarci come facciamo…….cioe’ da uomini, per diventare finalmente bestie al loro servizio.
    un sistema per dire no? non mangiare i loro zuccherini: non avere bancomat, non guardare tv, avere una sola macchina a famiglia,non avere carte di credito, per fare solo degli esempi. la vita sara’ sicuramente piu’ impegnativa ma di sicuro piu’ libera . la verita’ e’ che ci forniscono beni e servizi che ci rendono piu’ flaccidi e schiavi e meno forti per opporci alle loro manovre. loro sono in guerra con noi ma noi non lo sappiamo.

    in ultimo di nuovo complimenti a lei prof. per un’altro bell’articolo!

  2. Francamente sono cose che spaventano…e il dramma è che temo siano vere! Che Dio ci aiuti, ormai questa nostra società si sta modulando sui peggiori incubi usciti dalle pagine di Huxley o Orwell…

  3. caro prof.

    le mie sono riflessioni che vengono dalla lettura del suo articolo.

    sono io a ringraziarla!

  4. Grazie per l’articolo e per le riflessioni, è un tema molto importante e ancora non esaurientemente dibattuto e a proposito di questo io penso che gli unici che potevamo arginare questo “mostro” che dal dopoguerra ci sta divorando (anche se le sue radici affondano già da molto prima dell’illuminismo…) eravamo noi cattolici.

    Purtroppo la nostra ingenuità (intendo di noi cattolici) ci ha fatto piegare le ginocchia alla “modernità tecnocratica” con l’illusione di essere tolleranti e “caritatevoli”. Diciamo che ci siamo fatti prendere eccessivamente da un’irreale e superficiale ottimismo che ci ha portato gradualmente alla dittatura del materialismo (che va di pari passo con quella del relativismo…).
    Chiaramente certi signori oggi cercano di stritolarci e controllarci nell’economia e nei beni materiali che sono le cose che oggi si ritiene “più importanti”, di maggior valore, e per certi versi (per non essere troppo pauperisti) lo sono.

    Ma come possiamo reagire a tutto questo?

    Purtroppo credo che ad oggi ci sia ben poco da fare: nell’immediato possiamo pregare (soprattutto nella Santa Messa), impegnarci nell’educazione dei giovani e nell’aiuto ai più deboli, difendendo la vita e la famiglia, …
    A lungo termine c’è da ricostruire una solida identità tornando ad innestarci nella nostra cultura e nella nostra Tradizione, ma finchè noi cristiani continueremo ad essere divisi in fazioni, movimenti, partiti e correntoni allora non otterremo niente di niente, anzi rischieremo di essere addirittura contro-producenti.
    L’unico modo per essere veramente uniti è stare con Pietro, ascoltare l’insegnamente del Papa e del Magistero della Chiesa e soprattutto metterli in pratica nella nostra vita, non soltanto moralisticamente ma a livello di fede vera e vissuta quotidianamente nel reale.

    Dico questo oggi ancora con maggiore convinzione anche per ricordare l’anniversario del settimo anno di pontificato di Benedetto XVI e per augurargli ancora tanti anni insieme a noi e per ringraziarlo per tutto il lavoro svolto come umile operaio nella vigna del Signore.
    Seguiamo il suo esempio e allora potremo veramente cambiare faccia a questa malata società.

    Grazie di nuovo per l’articolo e per il vostro servizio.

    Giacomo
    Sassuolo (MO)

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