Il dono mistico

Rutilio Manetti, Santa Caterina da Siena, 1630
Firenze, Figline Valdarno
 

L’aridità contemporanea e la perdita della mistica

L’aridità spirituale che si sta diffondendo un po’ ovunque e i danni prodotti da teologi fuorviati impongono il recupero della teologia spirituale e mistica. Mai come oggi questa sta cadendo nel dimenticatoio, anche a causa dell’accusa neomodernista di essere “intimista”. Le carenze dottrinali in tale ambito hanno nel tempo causato vari danni: crisi di guide spirituali, gravi errori di discernimento, carenza di vocazioni, penuria di santità …

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S. Giuseppe, il papà per eccellenza

San Giuseppe è l’uomo che carica Maria e Gesù sull’asino, e cammina al loro fianco; l’uomo che serve, in silenzio; l’uomo che si dà tutto, senza risparmiarsi.

La sua forza è la sua generosità, il suo altruismo, la sua assoluta libertà da ogni tentazione narcisista.

E’ un modello di uomo di padre completamente diverso da quello proprio del mondo antico precristiano, nel quale dominava il padre con potere assoluto, persino di morte, sui propri figli.

Il concetto nuovo sta nel fatto che non solo Giuseppe, ma ogni padre, è putativo: solo al padre vero, il Creatore, appartiene la vita dei suoi figli.

Al di là del significato religioso, personalmente, se devo descrivere il ruolo del padre con un’ immagine, mi viene da pensare ad una scena classica: il padre che prende il bimbo, in braccio, lo solleva in aria, e poi lo getta verso l’alto, per riprenderlo un attimo dopo.

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“Guarigione di un cieco dalla nascita”

Emmanouil Tzanes Bounialìs, Il Cieco dalla nascita, 1686, Venezia,
Museo delle icone

Colletta

O Dio, Padre della luce,
che conosci le profondità dei cuori,
apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito,
perché vediamo colui che hai mandato
a illuminare il mondo e crediamo in lui solo:
Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro salvatore.

Commento artistico-spirituale al Vangelo della IV DOMENICA DI QUARESIMA – ANNO A – Domenica 19 Marzo 2023

Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg

Emmanouil Tzanes Bounialìs, nato a Creta nel 1610, è un prete ortodosso iconografo e pittore famoso nel tempo che, sin da giovane, andò a Venezia dove realizzò la maggior parte delle sue opere e poi morì nel 1690. Tra le numerose sue icone firmate, in buona parte conservate nella collezione di San Giorgio dei Greci a Venezia, una è stata da lui “scritta” a commento del capitolo 9 del Vangelo di Giovanni, proclamato nelle Messe della IV domenica

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“Andò, si lavò e tornò che ci vedeva” (Gv 9,1-41)

Duccio di Buoninsegna, Predella (verso) Guarigione del cieco, 43,5 x 45 cm.,
Londra, National GalleryFonte Wikipedìa

“La guarigione del cieco” è un dipinto autografo di Duccio di Buoninsegna appartenente alla predella della Maestà del Duomo di Siena e fa parte del ciclo della Vita di Cristo. La Tavola illustra l’episodio evangelico del Cieco nato nel momento in cui Gesù guarisce la sua originaria cecità, impastando saliva e terra, ‘creando’ un nuovo fango capace di trasfigurare gli occhi di colui che è cieco fin dalla nascita. A destra, si vede colui che ha ricevuto la luce che va a lavarsi, come comandato da Gesù, alla piscina di Sìloe.

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IMPARIAMO A CONOSCERE GESÙ. Ragioniamo sul demonio. Un libro di Padre François- Marie Dermine

Padre François- Marie Dermine, O.P.
Fonte La Bussola

Prima della morte e resurrezione di Gesù

Prima della Pasqua, centrata sul mistero della morte e resurrezione di Gesù, in quel tempo liturgico che chiamiamo Quaresima, ci si imbatte in una pericope evangelica, che narra di una singolare permanenza di Gesù nel deserto dove fu tentato per quaranta giorni dal diavolo (Anno A Mt4,1-11; Anno B Mc1,12-15; Anno C Lc4,1-13). Non è facile, nella cultura occidentale odierna, inquadrare questo tema.

Spesso si parla del demonio nel mondo e nella Chiesa. Ma chi è il demonio? È una creatura, un ‘simbolo’, un’idea? Una fantasia? E perché Gesù avrebbe incontrato il demonio? Anzi, perché si sarebbe scontrato con lui, vincendolo?

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La caccia alle streghe (II parte)


Oltre a vietare ogni pratica occulta, la Chiesa alto-medievale stigmatizzava l’ossessione delle streghe, ma durante il XIV secolo il fenomeno della stregoneria, autentico o no che fosse, cominciò a richiedere una qualche attenzione da parte dei poteri civili e religiosi, sino a che, sul finire del Medioevo, papa Innocenzo VIII (1484-1492) promulgò la bolla Summis desiderantes affectibus (1484), considerata l’inizio ufficiale della repressione anti-magica, necessaria per arginare, prima di tutto e soprattutto, i fenomeni sempre più diffusi nelle terre germaniche.

Vittorio Messori è propenso a relazionare la stregoneria a fenomeni di ‘indiavolamento’ dovuti all’assunzione di particolari erbe: non è certo fortuito “se la Datura stramonium, erba che provoca delirio, è chiamata ancora dal popolo ‘pane del diavolo’. O se l’Atropa belladonna è indicata come ‘erba delle streghe’, contenendo atropina che causa potenti allucinazioni. Né è un caso se il moderno Lsd si estrae dal fungo che infesta la segale, facendola diventare ‘cornuta’: come il diavolo…tra le certezze raggiunte dagli storici, c’è che si verificarono davvero anche le ‘epidemie di indiavolamento’, le ‘stregonerie di massa’, determinate dal mangiare pane di segale infestata” (1).


Sebbene la riflessione dell’intellettuale sia alquanto preziosa, permane il dubbio che una parte minoritaria del fenomeno fosse autentica, tanto che Carl Ginzburg e Margaret Murray ritengono plausibile la presenza di pratiche esoteriche di ascendenza pagane, ben celate nelle campagne e manifestatesi al tempo della grande crisi cinquecentesca (2). Dubbio rinvigorito dall’ovvia constatazione che le proprietà delle erbe citate erano presenti anche prima del fenomeno in oggetto.

Comunque la si pensi è necessario, grazie al contributo di Rodney Stark, immedesimarci nella realtà avvertita dai nostri antenati; le malefatte di streghe e stregoni apparivano certe, essendo state dettagliatamente confessate da migliaia di loro, portati davanti alla giustizia in molti luoghi diversi. S’incontravano periodicamente per adorare il diavolo, mangiare carne umana, invocare ogni sorta di calamità sulle popolazioni, progettare rapimenti di bambini e assunzioni di nuovi adepti.
Qualunque comunità convinta di tali insidie, conclude lo studioso, avrebbe reputato la loro estirpazione come l’unica cosa ragionevole e decorosa da compiere, e fu proprio quello che molte persone ragionevoli e decorose fecero…le conseguenze furono comunque tragiche (3).

Recidivi a parte, è opportuno sottolineare che i colpevoli di stregoneria, come del resto gli eretici, potevano evitare la condanna capitale se si pentivano di quanto commesso ed erano pronti ad accogliere la penitenza, spesso costituita da un pellegrinaggio. Inoltre in molteplici casistiche, se non nella maggioranza, la pena del rogo veniva applicata dopo che il condannato era stato soffocato dal boia.
La caccia alle streghe veniva rinvigorita da moltissime signore, accusatrici di amiche, vicine e persino parenti del medesimo sesso, sospettate quando – deputate a prendersi cura di bambini, anziani e malati – applicavano rimedi e cure che si rivelavano inutili, o magari deleterie per gli assistiti.
Dinamiche piuttosto risapute, tuttavia incapaci di scalfire una certa vulgata che vuole i nostri antenati impegnati nella caccia perché succubi di un’oscurantista misoginia, vulgata che dovrebbe ancor più crollare sapendo che un terzo dei condannati erano uomini e quasi mai gli inquisitori accusavano direttamente le donne, le quali inoltre, una volta iniziato il processo, venivano più facilmente scagionate rispetto ai loro colleghi.

La reale consistenza delle esecuzioni irrita coloro che si sono spesi a sbandierare numeri palesemente esagerati, persino composti da sette cifre. In realtà gli storici che studiano seriamente quella dinamica, scrivono di circa 60.000 condanne per tutto il continente europeo, mentre la specialista Marina Montesano, sempre per il periodo 1450-1750, tende a considerare quel numero come l’estremo negativo di un range che vede, all’estremità opposta, la cifra di 40.000 (4).


Altro macigno storico sopra le diffamazioni laiciste, è rappresentato dal fatto che nei territori sottoposti alle inquisizioni cattoliche più conosciute, quella romana e quella spagnola, il numero delle condanne non solo diminuisce drasticamente, ma diventa statisticamente quasi irrilevante, tanto che si contano circa 300 esecuzioni in tre secoli per ognuna di loro (5). Numeri che necessitano un confronto con la realtà presente nei territori renani e svizzeri, nei quali vi furono circa la metà delle esecuzioni totali.

L’ossessione e la caccia non erano dunque uniformemente diffuse nel continente, essendo soprattutto animate dal popolo e contrastate dalle istituzioni, laiche e soprattutto cattoliche; lo vedremo prossimamente, il deprecabile fenomeno diminuiva infatti dove le autorità erano maggiormente attestate nella società e rispettate dalle persone.
Il religioso che aizza la folla contro eretici e streghe, o che la vuole compiacere proclamando sentenze di morte, ha sicuramente animato qualche deprecabile avvenimento, ma in generale è una caricatura disegnata al fine di costruire una storia sostanzialmente falsa; solita e affidabile compagna per denigrare la nostra identità culturale, così da costruirne un’altra, come stiamo vedendo, fatta di nulla e che cadrà nel nulla.

1 Cfr. V. Messori, Pensare la storia, Sugarco Edizioni, Milano 2006, 453.
2 Cfr. R. Cammilleri, La vera storia dell’Inquisizione, E Piemme, Casale Monferrato 2006, 74.
3 Cfr. R. Stark, A gloria di Dio, Lindau, Torino 2011, 269-270.
4 Cfr. M. Montesano, Caccia alle streghe, Salerno Editrice, Roma 2012, 102-103.
5 Cfr. ivi, 113.

Christian Peluffo
Home – Christian Peluffo (storiascienze.com)

IOSEPH OBOEDIENTISSIME, ORA PRO NOBIS! San Giuseppe, Sposo di Maria, in ascolto dello Spirito

Mariotto di Nardo (1394 -1424), San Giuseppe, Città del Vaticano, Musei Vaticani

Pubblichiamo un nuovo contributo di Mons. Vincenzo Peroni su San Giuseppe, venerato nella
Chiesa Cattolica come Padre adottivo di Gesù e Patrono della Chiesa universale, modello di fede e obbedienza a Dio, esempio di ogni cristiano.

La Redazione

Nell’esultanza della gioia pasquale, la Chiesa, con la sua preghiera liturgica, invoca la discesa dello Spirito Santo e la pienezza dei Suoi doni.

L’Apostolo Paolo nella Lettera ai Galati (5,22) ci insegna che l’azione interiore e potente dello Spirito Santo produce nella vita del credente un frutto che si manifesta in molteplici virtù. Egli ne elenca sinteticamente nove, per esprimerne la perfezione e la pienezza.

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Il Sacerdote da un’Omelia per il Giovedì Santo di Sua Santità Papa Benedetto XVI

Sua Santità Papa Benedetto XVI

In queste parole di Papa Benedetto XVI, rintracciamo i motivi ispiratori della figura del sacerdote Cattolico secondo il pensiero di Cristo e non secondo il mondo. (Cf Omilia per il Giovedì Santo del Giovedì Santo, 5 aprile 2012).

Cari fratelli e sorelle!

In questa Santa Messa i nostri pensieri ritornano all’ora in cui il Vescovo, mediante l’imposizione delle mani e la preghiera, ci ha introdotti nel sacerdozio di Gesù Cristo, così che fossimo “consacrati nella verità” (Gv 17,19), come Gesù, nella sua Preghiera sacerdotale, ha chiesto per noi al Padre. Egli stesso è la Verità. Ci ha consacrati,

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LUIGI Galvani, l’uomo e lo scienziato

La scoperta dell’elettricismo animale; il rapporto con la moglie e con Laura Bassi, prima professoressa universitaria della storia; la scelta di diventare terziario francescano; l’insegnamento alle ostetriche; lo scontro con Napoleone; il segreto della vita e il Frankenstein…(tratto da: https://www.fontanadisiloe.it/Libri/Scienziati-in-tonaca).

«Dammi da bere»

Anonimo, Gesù e la Samaritana, sec. XII, Monreale, la Cattedrale

Antifona

Quando mostrerò la mia santità in voi,
vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura
e sarete purificati da tutte le vostre impurità
e metterò dentro di voi uno spirito nuovo
. (Cf. Ez 36,23-26)

Commento artistico-spirituale al Vangelo della III Domenica di Quaresima Anno A – 12 Marzo 2023

Di don Tarcisio Tironi, Direttore M.A.C.S. (Museo di Arte e Cultura Sacra) di Romano di Lombardia-Bg

Gesù e la Samaritana

L’itinerario mistico della Quaresima verso la Pasqua continua con il personaggio della Samaritana che Gesù, alla ricerca di acqua, incontra vicino al pozzo di Giacobbe (Giovanni 4,4-42).
Nella cattedrale di Monreale, esempio di arte arabo-normanna, nello stile delle chiese cluniacensi, si trova un imponente ciclo musivo del XII secolo con una decorazione di oltre seimila e quattrocento metri quadrati

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